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Lavoro venerdì 09 ottobre 2020 ore 16:30

Industria alimentare, lavoratori Petti in sciopero

Foto postata su Facebook da Uilm Piombino

Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil: "Fino a che il Ccnl Industria alimentare non sarà applicato a tutte le aziende sarà mantenuto lo stato di agitazione"



CAMPIGLIA MARITTIMA — Sciopero per i lavoratori Petti a Venturina che chiedono il rinnovo e il rispetto del Contratto nazionale con presidio alle porte dello stabilimento Italian Food.

L'adesione allo sciopero ha coinvolto molti lavoratori delle industrie alimentari di tutta la Toscana ed era stato annunciato nei giorni scorsi dai segretari regionali Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil. Lo sciopero rientra nell'ambito delle iniziative unitarie nazionali proclamate dallo scorso 24 Agosto per chiedere l’applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro siglato il 31 Luglio e al quale ad oggi non hanno ancora aderito tutte le associazioni datoriali del comparto. 

Tra i presidi organizzati quello alle porte della Petti a Venturina, oltre alla Carapelli a Tavarnelle in Val di Pesa, alla Ruffino di Pontassieve, alla Manifatture Sigaro Toscano di Lucca e alla Confindustria di Arezzo.

"Le lavoratrici e i lavoratori delle industrie alimentari hanno diritto al contratto nazionale, che è uno e unico per il comparto, hanno diritto all’adeguamento dei salari e delle tutele e le aziende devono riconoscere loro il giusto merito. Il Contratto Nazionale del 31 Luglio scorso assolve a questo compito e il nostro obiettivo è di arrivare alla adesione di tutte le associazioni. Il settore agroalimentare, strategico per il nostro territorio, non può rimanere privo di questa tutela per i lavoratori che vi sono occupati, i quali, durante il lockdown, sono stati elogiati perché non si sono mai tirati indietro e hanno garantito sempre cibo sulle nostre tavole”, questo il commento congiunto dei sindacati regionali.

"Il rinnovo del Ccnl industria alimentare è stato rinnovato solo da tre associazioni datoriali (UnionFood, Ancit e Assobirra) ma non da quelle coordinate da Federalimentare. - hanno spigato le segreterie provinciali - La posizione di Federalimentare è strumentale e ingiustificata in quanto la parte normativa era stata condivisa con tutte le associazioni datoriali e la distanza sulla parte salariale era di soli 13 euro. A fronte di questo atteggiamento irresponsabile, Fai Flai e Uila hanno deciso di proclamare per il 9 ottobre due ore di sciopero, per turno di lavoro, a fine turno. Fino a che il Ccnl Industria alimentare non sarà applicato a tutte le aziende del settore sarà inoltre mantenuto lo stato di agitazione, con blocco degli straordinari e della flessibilità". 


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