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sabato 27 aprile 2024

INCONTRI D'ARTE — il Blog di Riccardo Ferrucci

Riccardo Ferrucci

Riccardo Ferrucci è nato Pontedera e vive a Calcinaia. Giornalista e critico ha pubblicato numerosi volumi sul cinema e sull’arte. Tra le sue pubblicazioni “Paolo e Vittorio Taviani , la poesia del Paesaggio”, editore Gremese. Ha diretto la rivista letteraria Ghibli ed ha collaborato con importanti istituzioni pubbliche. Attualmente è funzionario della Regione Toscana.

​Le storie di Yan Pei-Ming a Palazzo Strozzi

di Riccardo Ferrucci - mercoledì 12 luglio 2023 ore 08:00

Yan Pei-Ming
Yan Pei-Ming
Foto di: Ela Bialkowska

Dal 7 luglio al 3 settembre 2023 Palazzo Strozzi a Firenze presenta Yan Pei-Ming. Pittore di storie, la più grande mostra mai dedicata in Italia all’artista franco-cinese, parte del progetto Palazzo Strozzi Future Art sviluppato con la Fondazione Hillary Merkus Recordati.

Una delle mostre più belle proposte a Firenze con uno degli autori più significativi dell’arte contemporanea che riesce a trasmettere, attraverso le sue grandi immagini, sensazioni ed emozioni profonde. Una pittura che rielabora la storia recente e passata per dare vita ad una rielaborazione poetica della realtà, ad una storia privata che si incontra con la storia pubblica per dare vita ad un immaginario collettivo di rara profondità lirica e che coinvolge in modo assoluto lo spettatore

A cura di Arturo Galansino, l’esposizione propone un percorso di oltre trenta

opereche permettono di esplorare la potente e originale ricerca dell’artista sulla relazione tra immagine e realtà, in un cortocircuito tra vita personale e storia collettiva, simboli e icone della cultura e della storia dell’arte tra Oriente e Occidente. Esplorando generi come il ritratto, il paesaggio, la natura morta e la pittura di storia, i suoi dipinti prendono vita a partire dal modello di immagini fotografiche estrapolate da fonti diverse, come immagini personali, copertine di giornali, stili cinematografici o celebri opere della storia dell’arte. Yan Pei-Ming ci porta a riflettere sulla contraddizione tra realtà e rappresentazione, verità e costruzione delle immagini, tema sempre più centrale nell’era della riproduzione e della condivisione digitale della storia pubblica e delle nostre vite private.

È così che in mostra si alternano monumentali autoritrattie ritratti della madre e del padre o di personaggi storici come Mao Zedonge Adolf Hitlerinsieme a originali reinterpretazioni di opere come la Monna Lisadi Leonardo o l’Innocenzo X di Velázquez o di due copertine della rivista «Time»dedicate rispettivamente nel 2008 al presidente russo Vladimir Putine nel 2022 a quello ucraino Volodymyr Zelensky. In diretta connessione con l’Italia l’esposizione ospita inoltre una sequenza di dipinti legati a celebri immagini fotograficheche hanno documentato drammatici momenti della storia italiana del Novecento, in una sorta di trilogia di deposizioni laiche: l’esposizione a testa in giù dei corpi di Benito Mussolinie Claretta Petraccia Piazzale Loreto a Milano nel 1945; il corpo riverso di Pier Paolo Pasolini all’idroscalo di Ostia nel 1975; il ritrovamento di Aldo Moronel bagagliaio di un’auto a Roma nel 1978.

Nato a Shanghai nel 1960, Yan Pei-Ming si trasferisce nel 1980 in Francia, dove oggi vive e lavora. Come egli stesso afferma: «Presumo di essere un artista cinese ed europeo, ma sono prima di tutto un artista». Cresciuto in Cina durante la Rivoluzione Culturale, si è infatti formato sulla storia dell’arte europea fondendo insieme tecniche, fonti e temi che ibridano Oriente e Occidente. Fondamentali per l’artista sono modelli iconografici della cultura visiva occidentale, ma a questi si uniscono anche soggetti che rimandano in maniera diretta alla Cina come le figure della tigre e del dragone o quelle di Mao e Bruce Lee, mito della sua infanzia e iconico anello di congiunzione tra Ovest ed Est, Hollywood e Hong Kong. Yan Pei-Ming è pittore di storia e di storie: “pittore di storia” quando rilegge momenti iconici del passato anche recente, ma anche “pittore di storie” personali.

Come egli stesso afferma: «non sono un pittore romantico, sono un pittore del nostro tempo». Ritraendo sé stesso e i propri familiari o celebri figure o momenti storici, Yan Pei-Ming esalta un rapporto diretto e quasi brutale con i propri modelli attraverso uno stile basato su pennellate vigorose e ampie stese direttamente senza disegni preparatori. Egli stesso si definisce “pittore d’assalto”: Yan Pei-Mingattacca la tela con grande energia, quasi in un corpo a corpo con la materia pittorica. La tavolozza è spesso bicolore: nera e

bianca, rossa e bianca, blu e bianca. Il colore diviene un modo per amplificare la forza espressiva dei suoi quadri, spesso creati in formati monumentali, in cui lo spettatore sembra poter “entrare”. Le immagini diventano quasi astratte a distanza ravvicinata, macchie di colore che si intrecciano e sovrappongono, acquisendo nitidezza solo da

lontano.

"La pittura di Yan Pei-Ming è potente e diretta, come dice lui stesso: “non è una carezza”, afferma Arturo Galansino, curatore della mostra. “Con questa mostra Palazzo Strozzi

prosegue la sua missione nel creare un dialogo tra passato e presente, coinvolgendo artisti che sanno interpretare il nostro tempo. Yan Pei-Ming riflette sulla condizione umana, fondendo insieme fonti diverse tra realtà e immaginazione, vita privata e storia pubblica. È pittore di storie e non solo di Storia perché nella sua pittura si ritrovano immagini che hanno segnato il passato recente assieme a capolavori della storia dell’arte e al racconto

intimo della propria vicenda personale. L’artista esplora le potenzialità della pittura e la capacità di questo mezzo di essere attuale, accessibile e coinvolgente per tutti”.

La mostra è promossa e organizzata dalla Fondazione Palazzo Strozzi. Main supporter: Fondazione CR Firenze. Sostenitori: Comune di Firenze, Regione Toscana, Camera di Commercio di Firenze, Intesa Sanpaolo, Comitato dei Partner di Palazzo Strozzi.

Yan Pei-Ming è nato a Shanghai nel 1960 ed è cresciuto nel momento del culmine del culto della personalità di Mao e della Rivoluzione culturale. Nel 1978, due anni dopo la morte del Grande Timoniere, il regime comunista cinese ha intrapreso unampio programma di “deMaozzazione” e liberalizzazione. Verso la fine della Primavera di Pechino la domanda di ammissione di Yan Pei-Ming all’Accademia di Arte e Design di Shanghai è stata respinta. Nel 1980, approfittando della riforma dell’istruzione introdotta da Deng Xiaoping nel 1977 che permette agli studenti cinesi di studiare all’estero, ha

lasciato la Cina per la Francia. Nel 1981 ha iniziato a studiare all’École Nationale Supérieure des Beaux Arts di Digione, diplomandosi cinque anni dopo. Ben presto ha incontrato il successo con i suoi ritratti monocromatici, in particolare di Mao Zedong, che combinano tradizione occidentale e riferimenti culturali cinesi. Il contributo di Yan Pei-Ming alla Biennale di Venezia del 2003 lo ha consacrato come figura di spicco della scena artistica internazionale. Sei anni dopo il Louvre lo ha invitato a confrontarsi con la Gioconda in una serie di dipinti intitolata Les Funérailles de Monna Lisa.

Negli ultimi anni ha tenuto mostre personali al Des Moines Art Center, Des Moines , 2008;

all’Ullens Center for Contemporary Art, Pechino, 2009; al QMA Gallery, Doha, 2012; al Beijing Center for the Arts, Pechino, 2014; al CAC Málaga, Málaga, 2015; a Villa Medici, Roma, 2016; al Museo Belvedere, Vienna, 2016. Contemporaneamente ha realizzato, al

Musée d’Orsay, Un enterrement à Shanghai (Montagne céleste, Ma mère, L’adieu), un trittico monumentale, come omaggio alla madre scomparsa. A queste è seguita una mostra che ha esplorato l’opera di Yan Pei-Ming attraverso la sua storia personale al Musée Unterlinden, Colmar, 2021, mentre si è interrogato sull’ambiguità del potere e della sua rappresentazione alla Collection Lambert e al Palais des Papes, Avignone, 2021. Nel 2023, oltre alla mostra alla Fondazione Palazzo Strozzi, la sua opera sarà esposta al Francisco Carolinum, Linz e al Museum of Contemporary Art San Diego, San Diego (MCASD). Yan Pei-Ming vive e lavora tra Parigi e Digione.

Riccardo Ferrucci

Articoli dal Blog “Incontri d'arte” di Riccardo Ferrucci