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Attualità mercoledì 01 aprile 2020 ore 08:58

Mascherine introvabili, ci pensano le sarte

Foto di repertorio

Sarte al lavoro e volontari attivi per la distribuzione delle mascherine fatte in casa per chi non è riuscito ad acquistarle



VALDICORNIA — In questo periodo di emergenza sanitaria, l'uso delle mascherine è molto importante. Alcune persone hanno avuto difficoltà a reperirle, così con ingegno e buona volontà c'è chi si sta dando da fare per fornirle. Così in Val di Cornia ci pensano le sarte.

A Campiglia Marittima alcune sarte sono già al lavoro e con il supporto di alcune associazioni quali Ente Valorizzazione Campiglia, Comitato Cittadino, Sei Venturinese Se e I Ragazzi del Cafaggio si provvederà alla distribuzione. Il materiale utilizzato è stato donato all’Amministrazione da Terre dell’Etruria e Unicoop Tirreno. Le mascherine sono del tipo chirurgico, riutilizzabili dopo la sanificazione da effettuare secondo le istruzioni che saranno pubblicate con un tutorial sul sito e sulla pagina facebook del Comune. Le mascherine saranno consegnate a chi ne farà richiesta tramite la mail dedicata mascherine@comune.campigliamarittima.li.it o, in alternativa, esclusivamente per chi non possiede un indirizzo di posta elettronica, chiamando il numero di telefono 0565 839240 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 11,30. Per consentire una capillare distribuzione, in questa prima fase sarà possibile consegnare al massimo due mascherine per nucleo familiare.

A Suvereto è pronta la prima sfornata di mascherine fatte in casa dalle sarte suveretane che hanno lavorato per tutta la cittadinanza con il materiale fornito dal comune. A partire da domani 31 Marzo potranno essere richieste telefonando al numero 0565 829893 dalle 9 alle 13 comunicando nome e indirizzo. Saranno consegnate a casa dalla Croce Rossa. Dal comune tengono comunque a precisare che le mascherine di protezione che verranno donate alla popolazione non possono essere considerate un presidio medico chirurgico sterile e quindi, prima di utilizzarle, si invitano gli utenti a lavarle (a mano) con prodotti che garantiscano la loro igienizzazione; sono inoltre prive di qualsiasi tipo di certificazione poiché realizzate in deroga alla normativa.

Anche a Piombino sono diverse le signore che in questi giorni si sono impegnate a confezionare delle mascherine da donare a chi ne ha bisogno e ai volontari che nel primo momento dell'emergenza sanitaria ne erano sprovvisti. I ragazzi della R3D Mate che hanno iniziato a stamparle col stampante 3D e vorrebbero distribuirle tramite farmacie e ferramenta.

Rifornimento mascherine anche a San Vincenzo. Alcune sono state donate dalla farmacia comunale altre sono state prodotte dalle sarte con il tessuto fornito dalla Farmacia Abagnale. Dal comune fanno sapere che è possibile richiederne una per famiglia ai seguenti numeri telefonici del centralino del Comune di San Vincenzo 0565 707244, della segreteria del sindaco di San Vincenzo 0565 707201 o via mail all'indirizzo covid19@comune.sanvincenzo.li.it. Le mascherine fornite non sono un presidio medico chirurgico, non sono usa e getta e si consiglia di sanificarle appena risulta umida con lavaggio delicato. Recente l'ordinanza del sindaco di San Vincenzo che rende obbligatorio l'uso della mascherina negli esercizi commerciali.

A Sassetta per il momento il sindaco ha provveduto a consegnare le mascherine offerte dalla Protezione Civile. Si trovano in comune e in tutti gli esercizi pubblici ancora aperti. Si può beneficiare di questi presidi gratuiti solo nel caso in cui si fosse sprovvisti di mascherina senza farne incetta o prenderne per terze persone.

Si ricorda, infine, che l’uso delle mascherine, di ogni tipo, non sostituisce tutte le buone pratiche igieniche e comportamentali da osservare (lavaggio frequente delle mani, non toccarsi il viso, usare gel disinfettanti quando non è possibile il lavaggio con acqua e sapone, rispettare la distanza interpersonale di almeno un metro, stare in casa e uscire solo per motivi di estrema necessità) e che comunque questo dispositivo di protezione individuale è utile a ridurre ulteriormente il contagio; il suo funzionamento infatti è di filtro in uscita e impedisce che chi la indossa trasmetta il virus. In Cina e in Corea l’uso della mascherina cosiddetta chirurgica è stato usato in maniera obbligatoria da tutta la popolazione con buoni risultati.

Dina Maria Laurenzi
© Riproduzione riservata


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