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Cronaca venerdì 11 ottobre 2019 ore 14:00

Violentata a 8 anni, pena ridotta in appello

Le indagini sono scattate nel 2016 a seguito della denuncia dei familiari. Definitiva la condanna ridotta in Corte di Appello



PIOMBINO — Sono stati gli stessi carabinieri che tre anni fa avevano condotto una difficile indagine, soprattutto per la tipologia del reato e l’età della vittima, ad arrestare un uomo residente a Piombino per violenza sessuale aggravata e continuata nei confronti di una bimba di 8 anni.

L’uomo, originario di Firenze ma residente a Piombino, è stato condannato a sei anni di reclusione con rito abbreviato, ridotti a 4 dalla Corte di Appello di Firenze e divenuta definitiva in questi giorni, tanto che l’uomo nella mattina di venerdì 11 ottobre è stato tradotto nel carcere Le Sughere di Livorno, dove rimarrà fino al 2021 avendo già scontato parte della pena agli arresti domiciliari.

Come riferiscono i carabinieri, era stato lo stesso imputato, in aula, ad ammettere gli abusi commessi leggendo un memoriale scritto a mano che è stato poi consegnato al magistrato. Un’inchiesta che era passata dalle perquisizioni a casa dell’uomo dove è stato trovato materiale pedopornografico fino alla deposizione della piccola che ha confermato le violenze subite.

I fatti risalgono al 2016 quando la bimba, durante la vacanza con i suoi genitori, si era iscritta a un corso di nuoto organizzato in un villaggio turistico in Val di Cornia. È stato durante quelle lezioni che la piccola, originaria di Prato, è stata vittima degli abusi sessuali da parte dell’assistente ai bagnanti che avrebbe dovuto seguirla. Violenze, come riportato nel comunicato dei carabinieri, ripetute per giorni che la piccola ha poi raccontato alla madre appena rientrata a casa.

Così è scattata la denuncia dei genitori ai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Piombino ed è partita l’inchiesta della pubblico ministero Fiorenza Marrara che ha portato prima all’arresto, nel 2017, e dopo alcuni mesi alla condanna dell’allora quarantenne. 

L'uomo adesso dovrà risarcire la famiglia della piccola. Il giudice ha disposto anche l’interdizione durante l’espiazione della pena dai pubblici uffici e da qualsiasi ufficio attinente la curatela e l’amministrazione di sostegno nonché da qualsiasi incarico delle scuole di ogni ordine e grado e da ogni ufficio e servizio in istituzioni o in altre strutture pubbliche o private frequentate prevalentemente da minori. 

Ma anche, come prevede il codice, all’applicazione nei confronti dell’imputato, al termine dell’esecuzione della pena e per la durata di tre anni al divieto di avvicinarsi a luoghi frequentati abitualmente da minori, con il divieto di svolgere lavori che prevedano un contatto abituale con i minori, nonché l’obbligo di tenere informati gli organi di polizia sulla propria residenza e sugli eventuali spostamenti.


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