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Lavoro venerdì 07 dicembre 2018 ore 17:45

"Ultimo mese della cassa integrazione speciale"

A ricordarlo il coordinamento Art. 1 - Camping Cig che chiede ai sindacati di non abbassare l'attenzione e propongono alcune opzioni



PIOMBINO — L'ultime mese di cassa integrazione speciale per i lavoratori Aferpi e Piombino Logistics è arrivato, a ricordarlo è il coordinamento Art.1 Camping Cig.

"A Partire da Gennaio tale importo si ridurrà ulteriormente e sensibilmente, portando molte famiglie al di sotto della soglia di povertà. Lasciando perdere le sterili difese d’ufficio di chi sostiene che i piombinesi non devono essere privilegiati nei confronti di altri lavoratori (come se l’egualitarismo, per i lavoratori, dovesse sempre realizzarsi al ribasso!), dobbiamo imporre alle forze politiche di governo, locali e nazionali, di intervenire in questa situazione per garantire una vita dignitosa ai lavoratori, ai quali viene chiesto di attendere anni per sperare di tornare ad avere un lavoro, ed un minimo di economia vitale per il territorio, e di un programma di diversificazioni credibile e finanziato. Non dobbiamo considerare perduta questa battaglia!".

Il Camping Cig richiama le organizzazioni sindacali che avevano dichiarato “non un euro di meno per i lavoratori” e richiama il Governo "che tanto parla di lotta alla povertà".

Una prima risposta, secondo il coordinamento, potrebbe essere la possibilità per i cassaintegrati di essere impiegati lavori di opere pubbliche e urgente utilità sociale per raggiungere un livello salariale normale. Anche i corsi di riqualificazione, che diventano obbligatori con la nuova Cig, ci sarebbero dei cambiamenti da fare. 

"In ogni caso - hanno aggiunto - non si capisce perché il governo abbia usato e continui ad usare due pesi e due misure tra Taranto e Piombino: perché a Piombino non viene dato quanto stipulato per Taranto? Perché non si parla di Ciò a copertura totale? Perché no a dimissioni incentivate (dato che tutti sanno che comunque alla fine ci saranno molti esuberi)? Perché non alla riapertura dei termini per il riconoscimento dell’esposizione all’inquinamento da amianto? L’unica soluzione possibile - hanno concluso - resta comunque la mobilitazione".


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