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Attualità venerdì 23 agosto 2019 ore 10:32

Turismo, "La Val di Cornia deve fare rete"

Piazza Bovio, Piombino

Il Comitato Salute pubblica Piombino-Val di Cornia fa un'analisi delle criticità emerse e propone alcune idee per lo sviluppo del turismo



PIOMBINO — Il Comitato Salute pubblica Piombino-Val di Cornia interviene sul tema dello sviluppo turistico del territorio e in una nota fa un'analisi sulle criticità, proponendo anche alcune idee per superarle. 

"A seguito di alcune polemiche nate nei giorni scorsi su quotidiani e social riguardo il calo dei turisti in Val di Cornia, come Comitato Salute Pubblica - si legge infatti in una nota - vogliamo analizzare più nel dettaglio questa problematica. Il calo della presenza dei turisti sulle nostre spiagge, e più in generale su tutto il territorio piombinese, è causato da molteplici fattori. Chi passa dall'uscita della s.s. 398 e non conosce la realtà locale, non ha bisogno di leggere i comunicati del Comitato Salute Pubblica per capire che c'è una discarica maleodorante. Chi va all'Elba e si gira a guardarsi le spalle, vede una costa industrializzata con ciminiere, stabilimenti e pale eoliche che non invitano certo a frequentarla. Questo è sotto gli occhi di tutti. Ma sono le problematiche a livello locale 'meno in vista' che ci taglieranno definitivamente le gambe".

Un'altra criticità segnalata dal Comitato Salute pubblica riguarda i costi e i servizi per il turista per i quali "a fronte di una tassa di soggiorno da pagare non vengono dati servizi che la rendano giustificabile. I prezzi eccessivi in alcune strutture ricettive, la mancanza di infrastrutture e mezzi di trasporto, la mancanza di una vera mentalità turistica sono, per il Comitato Salute Pubblica, alcune delle cause da rimuovere. Pensiamo ad esempio ad un turista che raggiunge il nostro territorio in treno. La stazione di Campiglia non offre più niente che sia un servizio turistico, né tantomeno ci sono coincidenze con autobus e treni diretti a Piombino. Vanno rivisti anche i servizi base qui da noi, come bagni pubblici presentabili e soprattutto aperti". 

"Può sembrare ridicolo, - commentano dal Comitato Salute pubblica - ma è un servizio che troppo spesso lascia a desiderare e di cui i turisti si lamentano. Serve indirizzare il turista in strutture ricettive che non abbiano prezzi esosi, poiché sempre più spesso cerca la qualità a buon prezzo. Suvereto per esempio è uno dei Comuni che già lo sta facendo.La gente va dove i servizi sono migliori e a prezzi più contenuti. È importante valutare inoltre che a Piombino, come in tutta la Val di Cornia, non arrivano solo giovani, ma anche famiglie con bambini ed anziani, con esigenze differenti. Per offrire loro una buona permanenza serve capire di che cosa hanno bisogno. C'è un gap infrastrutturale da colmare: realizzare una fitta rete di navette e coincidenze intermodali, fra i treni e gli autobus, i treni e gli orari delle navi dirette all'Elba sarebbe già un ottimo punto di partenza. Sarebbe utile anche rivedere i prezzi di sosta dei parcheggi balneari: basterebbe studiare tariffe giornaliere, settimanali e mensili più abbordabili per i turisti. Va rivisto l'uso delle “card” utilizzate per pagare i parcheggi , di quei parcheggi al sole, polverosi ed incustoditi, spesso con soste selvagge che creano non pochi problemi per uscire".

Uno degli aspetti rilevanti per lo sviluppo del turismo, secondo il Comitato, riguarda anche la questione della formazione professionale degli operatori e la capacità di accoglienza.

"Il nostro territorio - spiegano dal Comitato Salute pubblica-  si risolleva anche investendo in professionalità, capacità di aggiornamento, comprensione delle esigenze del singolo turista. Occorre riaprire, in luoghi strategici, punti informativi con il personale specializzato che conosce in modo approfondito il territorio , le sue ricchezze naturalistiche, storiche, archeologiche oltre ad avere una certa padronanza delle lingue. È necessario anche cambiare mentalità fra gli operatori, partendo da quelli commerciali fino ad arrivare ai cittadini: bisogna capire che i turisti portano soldi e quindi benessere. Qui in Val di Cornia si pensa ancora di lavorare 3 mesi per camparci tutto l'anno. Non è più così ormai". 

"L'elenco delle criticità turistiche è ancora lungo. Non per ultimo - spiegano dal Comitato Salute pubblica - citiamo anche il mancato controllo del territorio da campeggi e fuochi notturni abusivi. Ricordiamo che l'ambiente è il nostro valore aggiunto, i turisti vengono da noi per godere della sua bellezza, dobbiamo imparare a proteggerlo e valorizzarlo. Si può fare di più, si può fare meglio, la strada è ancora lunga. Ma per riuscirci bisogna soprattutto partire dall'ascolto di tutte quelle professionalità che da anni esistono sul nostro territorio e lo promuovono al meglio".

Secondo il Comitato Salute Pubblica inoltre "potrebbe essere prevista una card cumulativa a tempo che permetta di visitare musei e siti archeologici, culturali e storici oltre che su Piombino anche nei diversi Comuni della Val di Cornia. Quella che già esiste è solo per noi residenti. Andrebbe pensato anche un biglietto a tempo tra i vari mezzi di trasporto, per consentire ai turisti di spostarsi sul territorio con i mezzi pubblici, in modo da rendere più funzionale la loro permanenza in Val di Cornia. Importante sarebbe anche un'azione di coordinamento tra i vari Comuni ed i diversi assessorati, per limitare il più possibile la sovrapposizione di iniziative". 

Un altro aspetto sottolineato dal Comitato Salute pubblica riguarda quello del coordinamento dei vari eventi, per evitare sovrapposizioni. "E' capitato per esempio - proseguono dal Comitato - che accanto ad una conferenza su un tema d'archeologia in contemporanea si svolgesse un concerto jazz, oppure che nella stessa serata si svolgessero due iniziative interessanti. Questo non dovrebbe accadere mai. Va rivisto il nostro approccio verso tutto ciò che è racchiuso nella parola 'turismo' ed iniziare a fare rete tra i Comuni, i professionisti, le strutture ricettive ed i servizi per offrire un servizio completo al turista, in modo da incentivarne la permanenza in Val di Cornia, altrimenti si rischia anche che per il proprio svago si guardi altrove (nei territori a noi vicini per esempio) e non si spenda nelle attività dei nostri commercianti".

"Questo - concludono dal Comitato Salute pubblica - può essere realizzato solo attraverso un coordinamento efficace tra i vari enti con l'obiettivo di realizzare una promozione reale ed incisiva per vendere la Val di Cornia e Piombino come un'unica entità. Iniziamo quindi ad uscire dal nostro piccolo orticello e ad avere una visione più ampia dei nostri territori, delle nostre attrazioni per dare finalmente spazio alle nostre grandi potenzialità, questo, nell'interesse di tutti".


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