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Attualità giovedì 02 gennaio 2020 ore 13:00

"E' un attacco politico nei miei confronti"

Giacomo Termine

Parla Giacomo Termine, il sindaco di Monterotondo Marittimo dopo il caso Piombino: "Mi hanno fatto passare per un assenteista" - VIDEO



PIOMBINO — "Farò immediatamente richiesta di reintegro e per vie legali farò richiesta di risarcimento per danni di immagine e non solo. Mi hanno fatto passare per un assenteista". Così il sindaco di Monterotondo Marittimo Giacomo Termine ha esordito rispondendo alle nostre domande a seguito della non conferma della sua posizione nell’organico del Comune di Piombino (leggi qui l'articolo correlato).

Termine è un giovane politico toscano, candidato tra le file del Partito Democratico, sindaco di Monterotondo Marittimo dal 2014, riconfermato con le elezioni 2019. Oggi è sul fronte politico segretario del Pd della provincia di Grosseto e sul fronte istituzionale è presidente della Conferenza dei sindaci Ausl sud-est, presidente della Società della salute Colline Metallifere e membro della giunta esecutiva Unione di Comuni Montana Colline Metallifere, tutti incarichi svolti a titolo gratuito. Dipendente pubblico nel Comune di Gavorrano ha vinto un concorso per il trasferimento nel Comune di Piombino dal 31 dicembre 2018 dove avrebbe dovuto superare un periodo di prova di 6 mesi. 

Per il sindaco di Piombino il periodo di prova non è stato superato per l’impossibilità da parte del Comune, come ha spiegato il sindaco del Comune di Piombino, di valutare il suo operato a causa dei troppi permessi presi per svolgere l'attività istituzionale e politici e la conseguente comunicazione il 24 dicembre 2019 (leggi qui l'articolo correlato).

"I permessi mi spettano per legge", ha spiegato. Sindacato ed esponenti politici, anche nei giorni scorsi hanno infatti ribadito questa possibilità prevista stando all'articolo 51 della Costituzione e all'articolo 79 del Testo Unico degli Enti Locali. "Spero che dal dibattito che si è venuto a creare, e che si sta allargando anche a livello nazionale, si capisca che è un attacco alla democrazia, facendo così passare che solo i ricchi o i pensionati possano fare i sindaci dei piccoli Comuni", ha aggiunto Termine. Attualmente i sindaci dei piccoli Comuni percepiscono una indennità di circa 900 euro se il sindaco non lavora o di 450 se lavora. 

"E' un attacco politico nei miei confronti. Avevo chiesto di aspettare il 2020 per verificare il possibile aumento dell'indennità dei sindaci (in base alla manovra contenuta decreto legge fiscale, ndr) così da poter valutare di prendere un'aspettativa dal lavoro dipendente". Così non è stato e lo stop è arrivato alla fine del periodo di prova, il 23 Dicembre 2019. 

"Non è certo che potrò tornare al lavoro nel Comune di Gavorrano", ha concluso.

Sulla questione saranno i giudici a fare chiarezza.

Successivamente il sindaco Giacomo Termine ha postato dal suo profilo Facebook un video in cui spiega offre un commento sulla sua posizione di cui alleghiamo il link all'articolo.


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