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Lavoro giovedì 12 novembre 2020 ore 09:15

Multiservizi, presidio per rinnovo del contratto

Le bandiere di Cgil, Cisl e Uil (Foto di archivio)

Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltrasporti chiedono il rinnovo del contratto nazionale per pulizia e multiservizi. Presidio davanti l'ospedale



PIOMBINO — Si prepara una nuova giornata di protesta davanti all'ospedale Villamarina di Piombino. Questa volta sono le organizzazioni sindacali Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uilpa nell'ambito della giornata di mobilitazione nazionale Pubblico per il pubblico a sostegno dei lavoratori della sanità e da Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltrasporti nell'ambito della giornata di sciopero a livello nazionale per il mancato rinnovo, dopo 7 anni, del Contratto nazionale multiservizi.

Venerdì 13 Novembre dalle ore 10 alle 12 il presidio di protesta davanti all'ospedale di Piombino. Tutti i presìdi saranno allestiti nel rispetto delle norme per il contrasto al Covid-19.

"I sindacati stigmatizzano la mancanza di riscontro alle numerose sollecitazioni di ripresa dei negoziati, per concludere positivamente il percorso di rinnovo avviato nel mese di Giugno, sulla scia della prima ondata della pandemia da Covid-19. - viene spiegato in un comunicato firmato da Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltrasporti - Le lavoratrici e i lavoratori dei servizi in appalto di pulizia e sanificazione svolgono un ruolo ritenuto essenziale per il contenimento dei contagio nei presidi ospedalieri, nelle Rsa, nelle case di cura, nelle scuole, nelle università, nei tribunali, nelle fabbrica e negli uffici pubblici e privati, esponendosi in prima linea per garantire l'accessibilità dei luoghi che senza la loro opera, non sarebbe possibile". 

Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltrasporti, dunque, puntano il dito "contro il dietrofront delle rappresentanze datoriali del settore che opera prevalentemente negli appalti pubblici".

"Non rispettando gli impegni e gli affidamenti - hanno aggiunto - hanno fatto saltare tutti gli incontri programmati, producendo una strumentale dilatazione dei tempo negoziali, mettendo in discussione diritti e tutele e la definizione di un aumento salariale congruo e dignitoso. Tutto questo mentre molte imprese con la pandemia abbiano incrementato in modo consistente lavoro e fatturato".


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