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Politica sabato 28 settembre 2019 ore 14:24

Discarica, Rifondazione stronca Ferrari e giunta

Fabrizio Callaioli

“Questa giunta è uguale alla precedente. Avessero voluto risolvere il problema discarica avrebbe dovuto cercare di riacquistare le quote di Rimateria”



PIOMBINO — “Dovete dimettervi”, tuona così il direttivo del Circolo di Rifondazione Comunista rivolgendosi all’attuale amministrazione comunale a seguito dei fatto che hanno riguardato la discarica Rimateria e la nuoca documentazione inviata dalla società in Regione a firma del neo presidente Francesco Pellati (leggi qui sotto gli articoli correlati).

“Nel giorno della grande manifestazione per l'ambiente abbiamo finalmente avuto la dimostrazione, che ciò che noi di Rifondazione dicevamo in campagna elettorale, era vero. - hanno detto in una nota - Questa giunta è uguale alla precedente. Infatti se avesse voluto risolvere il problema discarica avrebbe dovuto cercare di riacquistare le quote di Rimateria, senza di ciò non è possibile fare niente o quasi. Invece Pellati - hanno aggiunto - ha appena mandato in Regione la richiesta di autorizzazione al raddoppio della discarica, corredata dalla perizia di un tecnico che dichiara che nè Colmata nè Montegemoli sono centri abitati”.

“Ricordiamo chiaramente che Ferrari in campagna elettorale diceva che il giorno dopo il suo insediamento a sindaco avrebbe cambiato la destinazione d'uso della LI 53 e dichiarato Colmata e Montegemoli centri abitati, ma che non avrebbe ripubblicizzato Rimateria perché non serviva. Invece è ed era altrettanto chiaro che chi detiene la maggioranza decide in barba agli altri, ed è fin troppo facile affermare ‘saremmo contrari ma d'altra parte..decide la maggioranza’. Bravi!”.

“Il cambio di marcia - hanno concluso - era una bufala e purtroppo il conto lo pagheremo tutti, anche noi che invece avevamo ben chiaro che cosa doveva essere fatto. E dire, adesso, che ci vuole tempo o che si ha fiducia sarà consolatorio per chi ci ha creduto, ma sia chiaro che la responsabilità è anche di chi non ha voluto ascoltare”.


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