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Politica martedì 03 marzo 2020 ore 08:34

Bilancio, "questa è la tipica soluzione di destra"

Fabrizio Callaioli (capogruppo Partito della Rifondazione Comunista)

Rifondazione Comunista: "Abbassare il tetto di esenzione dell'addizionale Irpef a 10mila euro, ignorando il fatto che il Pil di questa città è a zero"



PIOMBINO — "La Corte dei Conti rileva un disavanzo di amministrazione di quasi 500mila euro, imputabile alle amministrazioni precedenti anni 2015 e 2016, per il quale devono essere adottate misure correttive entro 60 giorni dalla comunicazione di avvenuto deposito della pronuncia di accertamento. Il sindaco e la giunta, fra le altre misure correttive, decidono di abbassare il tetto di esenzione dell'addizionale Irpef da 20mila euro a 10mila euro, ignorando il fatto che il Pil di questa città è a zero, che ci sono cassaintegrati e lavoratori precari a iosa, e quindi fa cassa con gli ultimi, mantenendo l'aliquota unica dello 0,8 per tutto il resto del mondo, ovvero per chi ha un reddito da 10.001 a 200mila euro, se si coglie la sottile differenza".

Questo il quadro fatto dal Partito di Rifondazione Comunista a seguito dello schema di bilancio steso dall'Amministrazione comunale a Piombino che sarà presentato durante il prossimo Consiglio comunale (leggi qui l'articolo correlato).

"Questa è la tipica soluzione di destra, per la quale si dà un taglio orizzontale a tutto vantaggio dei redditi più alti, stile la salviniana flat tax. Non sarebbe forse stato meglio mantenere il tetto di esenzione dei 20mila euro e aumentare progressivamente l'aliquota per i redditi superiori? - si domandano - La progressività è la garanzia dell’equità, a nostro avviso. Inoltre, per giustificare questo 'piccolo sacrificio' si afferma che 80/100 euro da pagare in più per il cittadino sono irrilevanti. Purtroppo non è così perché vista la situazione socio economica di questo territorio dove una fabbrica è sostanzialmente chiusa da anni, dove il mercato immobiliare è crollato, dove i consumi interni sono al limite della sopravvivenza e dove di conseguenza anche il settore del commercio è in caduta libera, 80/100 euro rappresentano la spesa al supermercato per una famiglia media di una o due settimane. Il cambio di marcia è chiaro, ed anche il senso".


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