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Politica sabato 16 maggio 2020 ore 19:13

Consiglio diviso sul centro riabilitazione Covid

Il centro di riabilitazione a Campiglia

Maggioranza e opposizione non condividono il documento presentato da Campiglia Comune con la richiesta di chiarimenti all'Azienda Toscana Nord Ovest



CAMPIGLIA MARITTIMA — Campiglia Comune ha presentato sul centro polifunzionale di Campiglia Marittima un documento unico che potesse rappresentare tutte le forze politiche che siedono in Consiglio comunale. Le opposizioni, come fa sapere il gruppo consiliare di maggioranza Campiglia Comune, hanno rifiutato. 

Nel documento è contenuta la richiesta di chiarimenti da parte di Asl, un ripristino immediato dei servizi sanitari per Campiglia e un futuro potenziamento del centro.

"La posizione della maggioranza su questa vicenda è sempre stata molto chiara: - hanno spiegato in una nota - grave mancanza di rispetto nei confronti del sindaco da parte della Asl, presentazione di un progetto per Covid clinicamente guariti con doppio tampone negativo trasformatosi in progetto per Covid positivi a cui il sindaco, responsabile della salute dei propri cittadini, non ha potuto partecipare perché non coinvolto e smantellamento dei servizi sanitari presenti nella struttura di Campiglia Marittima. Leggiamo inoltre in un post del consigliere Bertini (Gruppo 2019, ndr) che l’amministrazione sarebbe stata silente. Affermazione ridicola e azzardata, visto che la sindaca Ticciati si è, sin dall’inizio, fatta valere senza remore ed in ogni sede per ottenere risposte chiare dalla Asl".

Nel post pubblicato su Facebook da Nicola Bertini, consigliere capogruppo del Gruppo 2019, a cui il gruppo di maggioranza fa riferimento si legge: "Un’unica possibilità, via il reparto covid da Campiglia. Solo così si tutelano la comunità, gli operatori e i pazienti. L’ex sindaco di Campiglia si concentra sullo strappo istituzionale ma afferma tranquillamente che Campiglia può ospitare un centro Covid. È una posizione drammatica che non deve essere emulata dall’attuale Amministrazione, oggi troppo silente, che deve invece concentrarsi su pochi punti chiari. Primo, via il reparto Covid da Campiglia che non garantisce sufficientemente non solo operatori e comunità, ma neppure i pazienti che hanno il diritto ad essere curati in prossimità a strutture attrezzate per eventuali urgenze. Secondo, segnalazione a tutte le autorità competenti perché verifichino la legittimità delle procedure, delle dotazioni di sicurezza e dell’adeguatezza della progettazione. Terzo, ripristino dei servizi sospesi o esiliati e inserimento (finalmente) della struttura in un piano coerente e verosimile di sviluppo delle potenzialità che i servizi di qualità lì presenti meritano. Quarto, i vertici dell’Asl responsabili del progetto, rassegnino le proprie dimissioni. Al di fuori di questi obiettivi, ci sono solo chiacchiere. E stiamo perdendo tempo, troppo tempo".

"Non possono esistere in situazioni di emergenza sanitaria egoismi e campanilismi di questo genere! - hanno commentato da Campiglia Comune - Ecco, il fatto che una comunità non volti le spalle a priori a persone che necessitano di essere riabilitate a seguito di mesi di sofferenze non significa che non si prenda posizione. Significa, anzi, che si guarda alla vita, alla solidarietà e all’umanità, non perdendo di vista però la sicurezza e la salute di tutti. Il progetto iniziale, accolto con favore dall’amministrazione, rappresentava oltre che la possibilità di partecipare concretamente al momento di emergenza, una scelta che avrebbe potenziato e messo in luce il centro polifunzionale di Campiglia. Quello che non possiamo accettare è che il progetto sia stato modificato e trasformato dalla Asl in totale autonomia decisionale. Ripetiamo, quello che non possiamo tollerare è che tali modifiche non siano state concordate, condivise e prese insieme al sindaco, in quanto garante delle salute dei propri cittadini e rappresentante della comunità".

"Non vogliamo arrogarci la competenza tecnica per decidere come doveva essere fatto il progetto perché non l’abbiamo, - e concludono - vogliamo rivendicare il diritto di riavere attivi i servizi sanitari su Campiglia, il potenziamento della struttura e quantomeno avere chiarimenti da parte della Asl in merito alle modalità esecutive del progetto e alla sicurezza dello stesso, sicurezza per i pazienti, gli operatori e per la cittadinanza".


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