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Attualità domenica 23 giugno 2019 ore 08:10

Una sera a Marina

Uno scorcio di Marina (Foto di Riccardo Marchionni)

Su #tuttoPIOMBINO "Una sera di maggio a Marina" di Gordiano Lupi



. — Il chiarore d’una sera di maggio, a Marina, più dolce d’un’alba d’estate. Un chiarore che entra piano, dicono i versi di Jonta, e nel silenzio pare di sentirla ancora quella vecchia canzone. 

Un uomo che sembra mio padre, solitario, pensoso, scende il lento declivio della vita, metafora del passaggio, d’un incedere crepuscolare, verso il vecchio obitorio, adesso palazzo elegante, ma lui non può scordare che in quelle antiche stanze ha visto morire i suoi cari. L’uomo volge lo sguardo al palazzo da intonacare che costeggia la strada in discesa, una casa di vecchi pescatori - forse giovani, chissà? - che osservano il mare, che si perdono nel gioco delle onde, nel mulinare dei venti, per uscire a bordo di piccole paranze e portare in tavola cascate di frittura. 

La balaustra in ferro battuto separa strada e pensieri, porticciolo e selciato, isola lontana e continente, delimita ricordi, giorni d’infanzia e partite di pallone, macerie rimosse e strade da asfaltare, vecchie osterie dimenticate e sbornie notturne. Antichi cavalieri sembrano sfilare ancora, scorta armata d’una dolce regina innamorata di quel mare e dei tanti ragazzi della corte, pronti a ubbidire a un suo cenno, decisi a tutto, persino a gettarsi tra le fauci di mostri marini per un sorriso, per una notte d’amore, senza certezza d’un risveglio. 

All’Elba non c’è più Napoleone, canta una musica popolare del passato, a Piombino, invece, abbiamo perduto Elisa, senza ricordarla abbastanza, pure se il profumo della storia è intriso alle pareti esposte al salmastro della città vecchia, al fresco sentore di mare notturno, tra le frasche di tamerici odorose, nei pitosfori e tra i poveri oleandri di via del Popolo. 

Sera di maggio a Marina, tra i ricordi, un viaggio nel tempo e nella memoria, osservando una foto di Riccardo, pensando a un bambino che giocava a calcio contro le Macerie, squadra imbattibile e mitica, forse composta dagli eredi di quei baldi giovanotti che allietavano a caro prezzo le notti d’una regina.

Gordiano Lupi
© Riproduzione riservata


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Sera di maggio a Marina

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