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martedì 09 dicembre 2014 ore 12:29

Renzi: "Piombino e Lucchini futuro dell'Italia"

Foto di @DanieleBellini (da Twitter)

A Palazzo Chigi firmata la cessione delle Acciaierie a Cevital. Il premier: "Grazie ai sindacati". Il gruppo algerino: "Aumenteremo l'occupazione"



ROMA — Ora c'è anche la firma ufficiale, apposta nella sede del governo italiano. Il gruppo algerino Cevital è il nuovo proprietario delle Acciaierie Lucchini di Piombino.

Un accordo che il presidente del consiglio, Matteo Renzi, ha salutato con "soddisfazione, gioia e gratitudine" definendolo "un settore per noi decisivo e un accordo strategico per Cevital" e affermando sicuro che con questa intesa "Piombino è un pezzo del futuro dell'Italia". 

Renzi ha quindi voluto ringraziare il Comune e la Regione per la loro "straordinaria determinazione in tante vertenze" ed ha quindi aggiunto un "grazie anche ai sindacati, perché abbiamo opinioni diverse su tante questioni ma nel merito di vertenze fondamentali come quella di Piombino è importante lavorare insieme". 

Alla presenza, tra gli altri, del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi che solo qualche giorno fa aveva incontrato proprio i vertici del gruppo algerino a Piombino, il presidente di Cevital Isaad Rebrab ha confermato che "abbiamo un grande progetto per Piombino, non solo per il siderurgico ma per la creazione di una piattaforma logistica in tutto il Mediterraneo". Ed ha quindi aggiunto che "non solo manterremo il livello occupazionale attualmente a Piombino, ma incrementeremo i posti di lavoro".

Rossi, dal canto suo, ha ribadito di essere "veramente contento e orgoglioso di questo risultato" ed ha sottolineato come "il vero protagonista di questa vicenda sia stato l'intervento pubblico" con gli investimenti per l'ammodernamento (130 milioni), le bonifiche e gli incentivi per il polo siderurgico (altri 140 milioni)". Soldi che, ha voluto precisare il governatore, "hanno creato le premesse per attrarre investimenti" dal momento che "gli accordi di programma, quando non sono solo carta e inchiostro ma c'è la volontà di farli funzionare, sono una leva per lo sviluppo".


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