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Lavoro giovedì 14 dicembre 2017 ore 18:14

Due possibili soluzioni per le donne di Aferpi

Foto Uglmet Piombino e terziario su Facebook

Dalla manifestazione al confronto nella sede romana dell'Inps durante il quale sono emerse due soluzioni. Ci sarà una nuova riunione



ROMA — Le lavoratrici dell'indotto Aferpi hanno manifestato alle porte del Ministero dello Sviluppo economico per sollecitare il Governo a un cambio di passo rispetto agli ammortizzatori sociali non più garantiti. Il passo indietro del Ministero ha messo così in scacco una sessantina di lavoratrici, le addette alle pulizie e al servizio mensa nell'acciaieria di Piombino. Diciassette di loro, facenti capo alla Serenissima, rischiano il licenziamento. 

Per questo le donne di Aferpi hanno manifestato a Roma con i rappresentanti sindacali di Ugl e Filcams Cgil. Assieme a loro, per rafforzare le rivendicazioni, le Rsu Aferpi e Piombino Logistics, il Camping Cig, rappresentanti della Commissione Pari Opportunità e il sindaco Massimo Giuliani che ha indirizzato una lettera con intenti ben chiari al Governo (leggi l'articolo correlato).

Dopo la manifestazione si è svolta una riunione tecnica presso la sede dell'Inps, ministero del lavoro e della previdenza sociale, durante la quale è stata affrontata la questione degli ammortizzatori sociali. 

Due le possibili soluzioni prospettate dai tecnici: la prima è quella che prevede l'equiparazione del trattamento delle lavoratrici delle mense ai dipendenti Aferpi per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali, secondo un articolo della legge sulla Cassa integrazione anche se, a seguito di una nuova interpretazione di questa norma, questa opzione potrebbe non essere applicabile; l'altra soluzione prevede la possibilità di agganciarsi a una normativa speciale per le aree di crisi complessa prevedendo di poter usufruire ugualmente degli ammortizzatori fino al 31 dicembre 2018.

“Non c'è stata ancora una decisione definitiva su queste due opzioni – ha spiegato il sindaco – i primi giorni della prossima settimana ci sarà una nuova riunione in Regione dove saranno convocati sindacati e Comune per decidere quale risposta dare. In ogni caso – ha aggiunto – il nostro auspicio è che possa essere perseguita la prima delle due ipotesi, quella che prevede la possibilità di tenere unito il trattamento delle dipendenti a quello stabilito per i dipendenti Aferpi. Da parte nostra saremo al fianco delle lavoratrici per raggiungere la soluzione migliore”.


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