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Politica sabato 17 marzo 2018 ore 15:14

"Piombino sta cambiando, Jindal o non Jindal"

Luigi Coppola

In attesa del piano industriale di Jindal, la città ha un grande punto di domanda sul futuro dell'economia cittadina. Il quadro secondo Coppola (Udc)



PIOMBINO — "Dopo l'interesse mostrato da Jindal per lo stabilimento ex Lucchini, si stanno manifestando le prime prese di posizione sul futuro della siderurgia locale con favorevoli, contrari e proposte di referendum su un potenziale, ma al momento ancora remoto, ritorno alla produzione d'acciaio. Una comunità evoluta e rispettosa di tutte le vocazioni economiche e sociali territoriali non può essere ostaggio di stereotipi produttivi del secolo scorso". 

Lo ha detto Luigi Coppola, segretario provinciale Udc in merito alle sorti dell'acciaieria di Piombino.

"Gli errori del passato dovrebbero essere un opportuno insegnamento. - ha aggiunto - Gli integralismi non sono più comprensibili, serve adeguata capacità di programmazione che tenga conto di un cambiamento culturale che sta avvenendo in città. Non si può accettare l'esclusivo binomio acciaio-lavoro, peraltro saltato oramai da tempo, tanto meno un ambientalismo esasperante che non lasci spazio ad uno sviluppo alternativo sostenibile anche sotto il profilo industriale. Inaccettabile è la demonizzazione degli ombrelloni in una chiave rigidamente opportunistica ed egocentrica dell'interesse di parte e personale. Viceversa, chi sosterrebbe un'economia ad esclusiva impronta turistica".

Al momento però non è ancora dato conoscere le reali intenzioni racchiuse nel piano di Jindal. Appena iniziata la due diligence con tanto di tecnici Jws Steel in sopralluogo in fabbrica. 

"Inutile fasciarci la testa, od accusare quei cittadini che hanno il diritto di esprimere il loro dissenso in caso di riapertura e ripartenza dell'altoforno, come ne ha diritto chi pensa il contrario. - ha proseguito l'esponente Udc  - Ricordo la variante Aferpi, che dice cose precise rispetto a ciò che pensa l'Amministrazione sull'ambito futuro del comparto siderurgico. Mi chiedo solo se Piombino riuscirà ad uscire da un ancoraggio del passato ed aprirsi ad una visione più aperta del mondo, che non si fermi a Fiorentina". 

Tornando a Jindal, "farà unicamente ciò che gli conviene. - e ha concluso - Starà a noi far rispettare il nostro territorio, la nostra salute e la nostra dignità. Se qualcuno la pensa in modo diverso, disponibile a genuflettersi a qualsiasi soluzione, si renderà conto che non è più come prima: la gente di Piombino sta cambiando. Auspico dialogo, confronto e comprensione fra tutti, l'unico modo per avere un futuro, nonostante il dramma che stiamo vivendo".


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