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Lavoro mercoledì 26 giugno 2019 ore 12:39

Sciopero Jsw, operai esasperati chiedono garanzie

I sindacati si rivolgono all'azienda chiedendo lo stop ai tagli e un'accelerazione sugli investimenti. Resta l'incognita dell'acciaio al piombo



PIOMBINO — Sciopero alle porte dello stabilimento siderurgico piombinese, esattamente sotto la direzione Jsw Steel Italy perché è proprio ai vertici dell'azienda che questa volta i sindacati si rivolgono. Quello di mercoledì 26 Giugno è il primo sciopero dell'era Jindal promosso dai sindacati Fim, Fiom e Uilm sulla scia delle sollecitazioni arrivate dai lavoratori durante le assemblee di questi giorni.

La situazione descritta al megafono non è delle più ottimistiche, anzi. Le prospettive di investimento per il rilancio dello stabilimento annunciate da mesi cozzano con la realtà dei tagli avviati e previsti.

Ad aprire gli interventi è stato Lorenzo Fusco (Uilm) che ha voluto ringraziare chi ha partecipato allo sciopero nonostante le pressioni arrivate dall'azienda, tanto che oggi chi era al lavoro e ha scioperato per due ore non avrà diritto al servizio mensa. Un intervento accorato che ha raccolto gli stati d'animo degli operai che da anni combattono per la fabbrica, per il futuro dello stabilimento e per il proprio posto di lavoro. E se l'arrivo di Jindal aveva riportato speranza in molti lavoratori, i tagli annunciati, la mancanza di investimenti sui treni di laminazioni, gli smantellamenti fermi e l'assenza dello studio di fattibilità per il forno elettrico hanno riportato a galla una serie di preoccupazioni e timori sul futuro dell'acciaio a Piombino.

Altra questione da risolvere a stretto giro è la questione dell'acciaio al piombino. I sindacati Fim, Fiom e Uilm hanno chiesto la sospensione della nuova sperimentazione, prevista per il 27 Giugno, in attesa di ricevere i risultati su salute e sicurezza (leggi qui l'articolo correlato). "Se serve un altro sciopero lo rifaremo domani al Tmp", hanno annunciato.

Hanno raggiunto la manifestazione i neoassessori Giuliano Parodi (attività produttive), Sabrina Nigro (lavoro) e Simona Cresci (formazione) in rappresentanza dell'Amministrazione. Un'occasione per incontrare le segreterie sindacali, le Rsu dei lavoratori e la direzione aziendale.

Dopo un confronto con i rappresentanti sindacali all'interno del consiglio di fabbrica, hanno espresso l'intenzione di voler sin da subito incontrare la dirigenza Jsw.

"L'esasperazione dei lavoratori è cosa nota a tutti. - ha aggiunto Fausto Fagioli (Fim) - Non possiamo fermarci esclusivamente alle rivendicazioni che facciamo all'azienda, ma su tutti i livelli. Chiederemo un incontro con Comune e Regione per capire cosa vogliono fare. Piombino non è una crisi risolta, va monitorata con fatti concreti. Anche il Governo ci deve dire cosa vuol fare".

Programmato per il 9 Luglio, infatti, l'incontro al Ministero dello Sviluppo economico per la verifica degli sviluppi Jsw.

"Questo di oggi è il segnale che volevamo mandare all'azienda. - ha concluso David Romagnani (Fiom) - I lavoratori non riescono a vedere un'azienda che ha voglia di ripartire. Chiediamo un segnale forte. Confrontiamoci su come superare questi mesi, considerando che per la realizzazione di un forno elettrico ci vorranno almeno due anni".

Nel piazzale della fabbrica anche le bandiere e gli striscioni del Camping Cig, dell'Opposizione Cgil e dei sindacati Usb e Ugl.

"Capiamo tutto, capiamo che siamo una grande famiglia, ma qui siamo in Italia", ha commentato l'Unione sindacale di base. "Invece di accanirsi è arrivato il momento di confermare se verranno fatti gli investimenti dovuti ai treni di laminazione ma soprattutto se verrà costruita una vera acciaieria e se verrà investito sulle banchine, non chiacchiere da bar. Senza investimenti veri sui treni, tutti sanno benissimo che siamo fuori mercato, non si può far cassa diminuendo la forza lavoro".

A ricordare tutte le pecche e le scadenze dell'azienda Claudio Lucchesi (Uglm) pronto a ricordarle al tavolo ministeriale del 9 Luglio. "Se nel mese di Giugno è stata registrata la massima produzione, per Luglio e Agosto non sappiamo niente. - ha ricordato - A Ottobre scade la cassa integrazione per Piombino Logistics, a Novembre quella Aferpi e a Dicembre scadono i 18 mesi dati all'azienda per la presentazione dello studio di fattibilità per i forni elettrici. Ad oggi - ha concluso - nulla sappiamo su investimenti, compresi quelli per il nuovo treno rotaie, e smantellamenti".


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