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Lavoro giovedì 27 giugno 2019 ore 10:30

Sciopero Jsw, operai stanchi della linea moderata

Dallo sciopero alle porte della fabbrica Camping Cig, Uglm e Usb chiedono ai sindacati di alzare la voce contro i tagli e sollecitare investimenti



PIOMBINO — Dal Camping Cig all'Uglm passando per l'Unione sindacale di base, diverse le reazioni allo sciopero svoltosi nella giornata di mercoledì 26 Giugno alle porte delle acciaierie di Piombino Jsw.

"I lavoratori travolgono il moderatismo sindacale delle gerarchie e impongono, con il loro voto, il primo sciopero piombinese dell’era Jsw. Solo il muro opposto dalle gerarchie sindacali alla richiesta di votare anche per una mobilitazione a Roma sotto il Mise per il 9 Luglio, ha impedito che venisse sancita anche questa forma di pressione. - ha commentato il Camping Cig - Solo due ore di sciopero a turno, nonostante si chiedesse di più in assemblea; ma è il primo segnale che il dissenso operaio si sta trasformando da rassegnazione in rabbia e voglia di partecipare. Finalmente le maggiori organizzazioni sindacali si sono rese conto che la situazione è molto pericolosa e denunciano con chiarezza che con i tagli alle voci salariali, all'occupazione, alle manutenzioni, alla sicurezza, non si va da nessuna parte; e che solo una accelerazione del piano di fattibilità e degli investimenti può far uscire la fabbrica dal pantano ed evitare il suo definitivo affondamento. Ora, - hanno aggiunto - se vogliono essere coerenti con la loro presa di coscienza, i sindacati non devono aver paura di aprirsi e dare spazio alla democrazia sindacale, alla volontà di reazione che spinge dal basso, per dare continuità alla mobilitazione a cominciare dal 9 Luglio. Al presidio davanti alla fabbrica, un sindacalista ha detto che queste due ore di sciopero sono un avvertimento all’azienda, e che in mancanza di adeguate risposte si andrà oltre. Giusto. Ma queste due ore di sciopero sono anche un avvertimento che i lavoratori danno al sindacato, che ora deve scegliere se stare con loro e dare continuità alla lotta o essere travolto".

"Ringraziamo i lavoratori che hanno alzato la testa e la delegazione comunale intervenuta all iniziativa", ha commentato l'Uglm a poche ore dallo sciopero. Nel suo intervento è stato ribadito come per Fim, Fiom e Uilm sarebbero bastate le rassicurazioni dell'azienda per annullare lo sciopero, chiesto e voluto con forza dai lavoratori.

"La situazione è grave, - hanno aggiunto dal sindacato - l'azienda ha intimidito gli operai nei reparti, ha negato di andare in mensa alle persone che hanno scioperato. Come Uglm è da mesi che denunciamo questa situazione, sperimentazione dell'acciaio al piombo, la fumosità sul progetto dell'impianto tempra, il silenzio sulle demolizioni, la mancanza di piano industriale e investimenti, scadenza degli ammortizzatori sociali  Seppur con mille scuse intendono oscurarci, noi non ci arrenderemo".

"Noi ribadiamo che la situazione all'interno allo stabilimento sta peggiorando sempre di più: - è intervenuto Usb - diminuzione della forza lavoro, ritardo nel pagamento dei buoni welfare, investimenti promessi e non ancora in partenza, nessun piano industriale e di fattibilità ancora presentati. Nei giorni precedenti le tre sigle sindacali Fim, Fiom e Uilm avevano annunciato lo sciopero, poi sono state chiamati dall'azienda che prometteva un welfare pagato un po' prima e che avrebbe rivisto alcuni tagli, alle assemblee annunciavano che lo sciopero sarebbe stato revocato, ma nella discussione dei lavoratori Usb e Camping Cig spingevano per lo sciopero, a fine assemblee la parola dei lavoratori era passata".

L'Unione sindacale di base, inoltre, chiede l'intervento del Governo e del Ministro dello Sviluppo Economico per far rispettare gli impegni presi per lo stabilimento di Piombino e per tutelare i posti di lavoro. 


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