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Politica mercoledì 23 maggio 2018 ore 14:27

Rimateria, niente commissione d'inchiesta

Bocciata la mozione delle opposizioni in Consiglio comunale per l'istituzione di commissione d'inchiesta su Rimateria. Controproposta del Pd



PIOMBINO — "Il Pd e i suoi alleati, Sinistra per Piombino e Spirito Libero, hanno bocciato la richiesta di istituire una commissione d'inchiesta sul debito enorme lasciato da Asiu, avanzata dalle minoranze. Rifiutano di fare chiarezza sulla malagestione, sul disastro che tanto pesantemente sta gravando sull'ambiente e sulla salute dei cittadini. Temono ovviamente quanto una commissione farebbe emergere", così la consigliere Carla Bezzini (Un'altra Piombino) ha commentato sui social la bocciatura della mozione presentata dalle opposizioni per l'istituzione di una Commissione di inchiesta e controllo su Asiu e Rimateria.

La mozione era stata presentata dai gruppi consiliari Partito della Rifondazione Comunista, Un’Altra Piombino, Movimento 5 Stelle, Ferrari Sindaco – Forza Italia e Ascolta Piombino. 

Le opposizioni ritenevano opportuna "una commissione d'inchiesta e controllo sulla situazione economica attuale e pregressa di Asiu, Tap e Rimateria, nonché sulle attività, sia attuali che pregresse, e sull’attuazione del piano industriale delle medesime", si legge sulla mozione condivisa sui social da Fabrizio Callaioli (Rifondazione Comunista).

Sempre sui social il consigliere Riccardo Gelichi (Ascolta Piombino) aveva invitato a riportare il dibattito sulla questione discarica nelle sedi opportune. "La questione Rimateria non è ancora approdata nelle sedi istituzionali, - aveva segnalato il consigliere - se ne parla su Facebook, si fanno le battutone, ma fino ad oggi, nonostante lo avessimo richiesto, nessuno ha sentito l’esigenza di parlarne la dove i rappresentanti dei cittadini dovrebbero svolgere il loro compito, il Comune".

"Le forze di maggioranza Pd, Spirito Libero e Sinistra per Piombino hanno risposto a questa provocazione mettendo a disposizione i tavoli già a disposizione degli eletti senza evocare strumenti che la storia di questo paese ricorda per fatti ben più gravi", ha commentato il gruppo consiliare Pd. 

L'opzione proposta dalla maggioranza è quella di convocare congiuntamente la seconda e quarta commissione e offrire alle minoranze la conduzione dei lavori di approfondimento su questi argomenti. Alternativa, comunque, non accolta dall'opposizione.

"Questa maggioranza vuole togliere tutti i dubbi possibili da letture personalistiche delle vicende che riguardano il settore rifiuti perché, in questi passaggi ha messo la faccia, sostenendo trasformazioni aziendali e riorganizzazioni delle stesse. Evidentemente l'obiettivo non era la volontà di conoscere e condividere atti che riguardano scelte di gestione aziendale di una partecipata nell'interesse dei cittadini, ma solo la volontà di battere su un tamburo per fare rumore", ha concluso il gruppo Pd.

A chiudere il cerchio sulla polemica accesa attorno alla richiesta della commissione d'inchiesta il vicesindaco Stefano Ferrini esponente proprio della lista del gruppo di maggioranza Spirito Libero. "Invocare una commissione di inchiesta e controllo per mancanza di informazioni da parte delle opposizioni sul tema mi pare un tantino pretestuosa considerando che il presidente di Rimateria è venuto almeno 2 volte, se non di più, in consiglio a spiegare ed informare e che anche nel precedente periodo amministrativo più volte il tema è stato trattato. - ha affermato Ferrini - Se l'obiettivo legittimo ed anche condivisibile era quello di approfondire ulteriormente, la proposta formulata dalle forze di maggioranza di utilizzare congiuntamente la seconda e quarta commissione sarebbe stato lo strumento più adatto e veloce. Ma evidentemente l'obiettivo, anch'esso legittimo ma non condivisibile per quel che mi riguarda, evidentemente era un altro".

Dina Maria Laurenzi
© Riproduzione riservata


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