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Politica lunedì 14 marzo 2016 ore 10:48

Non solo rifiuti per il progetto Rimateria

Per l'associazione Costa Toscana Cambiaverso per parlare di Rimateria, serve un piano articolato che comprenda rifiuti, urbanistica e industria



PIOMBINO — Sul progetto Rimateria e sul piano per la messa in sicurezza e il recupero dei rifiuti pericolosi, interviene l'associazione Costa Toscana Cambiaverso che chiede un'agenda di governo chiara e caratterizzata da una serie di scelte precise e coordinate che diano senso al percorso che si vuole intraprendere. 

"La fotografia della politica sui rifiuti su cui si misura il gruppo dirigente di Rimateria è ormai piuttosto chiara: - commentano - Asiu che conta circa 20 milioni di debiti, l’impianto di riuso dei rifiuti industriali che non è mai decollato, un'area industriale da bonificare e caratterizzata dalla presenza di discariche a cielo aperto e amianto, il ruolo di Aferpi che su queste partite è sostanzialmente assente". 

Per Costa Tsocana Cambiaverso sarebbe opportuno rivedere tutta la programmazione urbanistica del comune per evitare che la città diventi "un assemblaggio di porti turistici, outlet commerciali, discariche, impianti energetici, industrie agroalimentari e forni elettrici".

Ed elencano una serie di aspetti per loro fondamentali per avviare un progetto concreto. "Le discariche non autorizzate sono già oggi presenti nell’area industriale, così come gli impianti carichi di amianto da smantellare e bonificare. - spiegano - Soluzioni impiantistiche da approfondire e tuttavia sicure e ben progettate possono essere la risposta sia in termini ambientali sia si in termini di riconversione economica. Senza impianti sicuri, autorizzati e dedicati alla bonifica rischia di saltare anche il progetto industriale Asiu-Rimateria con tutte le conseguenze gravissime, connesse a questo scenario, per i comuni, i lavoratori e le imprese dell’indotto".

"I materiali da riuso come previsto dalle normative possono essere utilizzati per opere infrastrutturali e portuali. - proseguono - E’ del tutto sensato coinvolgere soggetti privati a partire da Aferpi per entrare nel progretto di Rimateria". E chiedono una presenza politica forte, autonoma, in grado di guidare un disegno di governo che non si limiti alla gestione dei rifiuti industriali.


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