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Lavoro mercoledì 10 luglio 2019 ore 18:41

Jsw, "dare un'accelerata al progetto"

Lo chiedono a gran voce Fim, Fiom e Uilm all'indomani dell'incontro al Ministero dello Sviluppo economico. Uglm: "Occorre un puntuale controllo"



PIOMBINO — Si è tenuta questa mattina in stabilimento l'assemblea con i lavoratori Jsw Steel Italy e le segreterie Fim, Fiom e Uilm per illustrare gli esiti dell'incontro tenutosi nel pomeriggio di martedì al Ministero dello Sviluppo Economico.

Un confronto, come hanno riferito in una nota le sigle sindacali, importante durante il quale la direzione Jsw ha continuato a dichiarare l'intenzione di andare avanti nel progetto di rilancio dello stabilimento siderurgico di Piombino, a partire dall'investimento di 30 milioni di euro per il nuovo treno rotaie. "Importante anche la posizione del Governo nelle persone del Sottosegretario allo Sviluppo Economico Davide Crippa e del Vice Capo di Gabinetto Giorgio Sorial - hanno aggiunto - che dichiarano la disponibilità politica di fissare una serie di incontri ravvicinati per affrontare e risolvere alcune problematiche relative in particolare al costo dell'energia ed ai fondi per investimenti nelle nuove tecnologie e ambientalizzazione".

Per Jsw Enterprise (Piombino Logistics) si è parlato di "allungamento delle concessioni, della lavorazione conto terzi e dell'utilizzo del proprio personale per scaricare le navi sulle banchine portuali, in attesa dei necessari investimenti nel settore logistico", ma per i sindacati "visti i fragili equilibri tra gli operatori portuali, occorre che l'azienda programmi un incontro urgente anche con l'Autorità portuale".

Se da un lato Fim, Fiom e Uilm continuano ad avere fiducia nel gruppo Jsw dall'altro chiedono di dare seguito agli impegni sottoscritti. "Il Gruppo Jsw deve quanto prima arrivare a presentare un Business Plan per illustrare le proprie intenzioni ed ottenere le necessarie garanzie sul costo energetico che devono essere equiparate ai propri competitor italiani affinchè il progetto sia sostenibile", hanno detto. Insomma, chiedono lo stesso cambio di passo chiesto dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e dal sindaco di Piombino Francesco Ferrari all'indomani dell'incontro (leggi qui sotto gli articoli correlati).

Dopo l'incontro del 9 Luglio si susseguiranno ulteriori step: il 23 Luglio con il Sottosegretario Crippa e il 6 Agosto con il Gruppo di Coordinamento e Controllo, richiesto per i primi di Settembre un nuovo tavolo Ministeriale per avere la proroga della Cassa Integrazione in deroga e le risposte in merito ai tavoli di discussione sull'energia ed investimenti. "Possono e devono essere il sistema da parte del Governo e dell'Azienda per dare un'accelerata al progetto", hanno ribadito Fim, Fiom e Uilm. 

"Dopo lo sciopero del 26 Giugno, - hanno concluso - riteniamo necessario che l'Azienda e le Organizzazioni sindacali riprendano il filo delle discussioni partendo con il rispetto di tutti gli accordi in essere. Il mercato dell'acciaio è in una crisi drammatica ma riteniamo che Piombino abbia la possibilità, se si comincia a fare gli investimenti necessari, per essere pronta quando ci sarà una ripresa per affrontare il mercato e cercare di riacquisire nuovi e storici clienti della Ex Lucchini".

Di tutt'altro avviso il segretario generale Uglm Antonio Spera che dall'incontro di martedì ha percepito solo promesse. "Inoltre - ha aggiunto - il coordinatore territoriale e Rsu di Piombino, Claudio Lucchesi, riferisce che le condizioni in fabbrica sono peggiorate: tagli sugli organici, erogazione tardiva, malgrado lo sciopero, del welfare confermato per Settembre; si va avanti invece con gli acciai al piombo dei quali ad oggi neanche sono conosciuti i risultati delle sperimentazioni. E' evidente che da parte delle Istituzioni e del sindacato occorre un puntuale controllo. Ad Agosto e Settembre sono programmati altri incontri ma prima di tutto si dovrà affrontare la scadenza degli ammortizzatori prevista per Ottobre".

"Rispettare il cronoprogramma non è sufficiente ci vogliono subito investimenti per un acciaio pulito e sicuro. - hanno detto dall'Unione sindacale di base - L'acciaio al piombo non può essere il futuro per le acciaierie di Piombino con impianti di 30 anni".


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