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Attualità martedì 24 gennaio 2017 ore 12:56

Rifiuti, si paga di più ma non si sa perché

Le liste civiche chiedono unione di intenti in Val di Cornia per riportare sulla gestione dei rifiuti trasparenza, efficienza ed economicità



PIOMBINO — "I cittadini pagheranno di più per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani ma non sapranno perché. Sei Toscana, gestore dell'Ato sud, che secondo i sindaci della passata legislatura avrebbe migliorato di molto il servizio, si rivela ancora una volta lontano dai requisiti minimi di trasparenza, efficienza ed economicità necessari a svolgere un servizio pubblico essenziale".

Così le liste civiche unite della Val di Cornia, Comune dei Cittadini, Un'altra Piombino, Assemblea Sanvincenzina e Assemblea Popolare, si accodano alla denuncia fatta da sindaco e vicesindaca di Suvereto in fatto di trasparenza, servizi e tariffe in casa Ato Sud (leggi l'articolo correlato).

"Non esistono meccanismi democratici minimi che permettano ai comuni di controllare e indirizzare l'operato del gestore. - hanno aggiunto - Si è arrivati persino all'assurdo di un gestore che non fornisce, ad un comune che ne fa richiesta, il dettaglio dei costi per ciascuna attività che i cittadini sono chiamati a sostenere. Tralasciando il fatto che questo vanifica ogni tentativo da parte delle amministrazioni di economizzare il servizio".

Per le liste civiche l'avventura dei comuni della Val di Cornia in Ato Sud si è dimostrata "perdente su ogni fronte", tanto da chiedere "una reazione forte di tutto il territorio". "Invece le amministrazioni di San Vincenzo, Campiglia e Piombino tacciono rendendosi così complici del mantenimento di una situazione inconcepibile, degli aumenti tariffari ingiustificati e ingiustificabili e del perdurare della questione morale che attanaglia i vertici dell'Ato sud e di Sei (leggi l'articolo correlato).

Insomma, i piccoli comuni contano poco, in tutti i sensi, nell'Ato Sud, e considerato che per inserire un argomento all'ordine del giorno serve il 33 per cento del capitale sociale (Suverto ha lo 0,13 per cento e Piombino il 6 per cento), tutto è molto più difficile se non impossibile. 

"Le amministrazioni della Val di Cornia si dimostrino unite nel contrastare l'ulteriore allontanamento del servizio di RSU dal controllo dei comuni che si avrebbe con la costituzione dell'unico Ato regionale. - hanno chiesto le liste civiche unite - Fuor di polemica è su questi argomenti e nella tutela degli interessi dei cittadini che si devono riprendere rapporti seri di sovracomunalità e occorre che il territorio esprima unito una posizione chiara che tuteli la qualità del servizio, la sua trasparenza e l'economicità dello stesso a beneficio dei cittadini".


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