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Politica giovedì 13 giugno 2019 ore 17:00

"Dobbiamo ascoltare le persone e cambiare"

Carla Mestrini, tra le firmatarie del documento

Alcuni dirigenti della Federazione Pd hanno firmato un documento che dà una scossa al partito. "Domenica ha perso il Pd e il suo gruppo dirigente"



PIOMBINO — "Abbiamo perso, dobbiamo ascoltare le persone e cambiare", così hanno esordito in una nota condivisa alcuni dirigenti della Federazione Pd Val di Cornia: Carla Maestrini, Simone De Rosas, Alberta Ticciati, Matteo Brogioni, Rossana Soffritti, Giovanni Muoio, Alessandra Persiani, Enzo De Bonis, Corinna Micheli, Claudio Cerrini, Elena Fossi e Matteo Della Vecchia.

"Il ballottaggio di domenica non lascia spazio a interpretazioni e ci consegna la fotografia toscana di soli 3 comuni vinti dalla destra e Piombino, città medaglia d’oro della Resistenza, ha per la prima volta nella sua storia un sindaco di estrema destra. Domenica ha perso quindi il Pd del nostro territorio e ha perso il suo gruppo dirigente. Tutti compresi. - hanno commentato i firmatari - È necessario uscire quanto prima dalle ambiguità e dalle liturgie che nessuno comprende più e favorire un percorso nuovo, aperto e inclusivo, che porti alla costruzione di un nuovo gruppo dirigente. Apriamoci, in maniera disinteressata. Non facciamone una questione di ruoli, ma di persone che lottano insieme per difendere delle idee. Solo così, con fatica e col tempo, potremo riannodare il filo che si è spezzato. È e sarà inutile girarci intorno usando formule paludate per non prendere un’iniziativa forte che sia minimamente all’altezza della gravità della sconfitta".

I firmatari del documento hanno riconosciuto "un modo chiuso di fare politica" che "ha fatto smarrire la funzione sociale nel Partito. La sua ragione stessa di esistenza. Non siamo stati abbastanza vicini alle persone". 

"Abbiamo perso la forza di rilanciare, di proporre un’idea di futuro positiva e entusiasmante. Abbiamo giocato sempre di rimessa, sempre in difesa. - hanno continuato - Troppo orgoglio, a volte troppa poca umiltà, troppa sordità ci hanno portato al disastro che si è concretizzato domenica e che non può essere derubricato a un fatto casuale che, come una banale influenza, passerà da sé. Non sarà così. L’influenza non passerà se non sapremo ritrovare i nostri valori".

Insomma, non bisognerà aspettare altre elezioni per capire il da farsi all'interno del Pd. "L’unità tanto blandita non significa la stagnazione di un partito alla perenne ricerca di accordi che accontentino una cerchia sempre più ristretta di persone. Unità è essere uniti con i nostri iscritti e elettori, con chi ancora crede nei valori del centro sinistra e nelle donne e uomini che li interpretano. Se non abbiamo chiaro questo, non saremo mai in grado di ricostruire. - e hanno concluso - Perché un Comune, seppur con dolore, si può anche perdere, ma non possiamo cancellare una storia. Questo no, non possiamo permettercelo".


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