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Attualità venerdì 08 marzo 2019 ore 09:11

Discarica, il Comitato chiede atti e fatti

Conferire in discarica l'80 per cento dei rifiuti provenienti dal ciclo produttivo? Il Comitato: "Se così, dare immediato corso", ma restano i dubbi



PIOMBINO — Il documento prodotto dal Ministero dell'Ambiente a seguito dell'interpellanza dell'onorevole pentastellato Ricciardi ha spinto il Comitato Salute Pubblica ad approfondire alcune questione come bonifiche e Accordi di programma, ma anche sulla questione Rimateria (leggi qui sotto gli articoli correlati).

Il Comitato ha sollevato le responsabilità del Comune di Piombino su vari fronti, a partire dalle bonifiche, mai avviate nonostante i fondi previsti, di Città Futura e Poggio ai Venti. 

Sulla discarica Rimateria, invece, "il ministro - ha spiegato il comitato - rammenta che ha approvato esclusivamente il progetto di bonifica presentato per la LI53 e niente altro; ripete per l’ennesima volta che solo dopo la certificazione dell’avvenuta bonifica di tale area sarà possibile vedere se e cosa costruirvi sopra. Sulle varie procedure di Vas, Via, Aia, destinazione urbanistiche, ecc. non prende nessuna posizione in quanto non di sua competenza (su questo punto abbiamo inviato al Ministro una nostra riflessione). Poi il ministro riferisce, sempre senza esprimere un giudizio, che il Comune di Piombino 'ha fatto presente di aver assunto quale indirizzo inderogabile, quello di agire sui criteri di ammissibilità dei rifiuti in ingresso con forti limitazioni delle sostanze organiche per evitare maleodoranze ed orientare fin da subito l’utilizzo dell’impianto verso rifiuti speciali non pericolosi, rendendo la nuova discarica strettamente funzionale all’eventuale ciclo produttivo siderurgico e alle bonifiche dell’aera ex industriale'. Quindi è il Comune ad aver fatto presente. Senza dimostrarlo, documentarlo, garantirlo".

Dal Comitato ce n'è anche per l'assessore e vicesindaco Camberini che recentemente ha dichiarato che nei contratti è previsto che nella nuova discarica dovranno essere conferiti, per l’80%, i rifiuti industriali provenienti dal ciclo produttivo delle acciaierie e solo il 20% del materiale potrà essere accolto dall’esterno (leggi qui l'articolo).

"Ci sorprende piacevolmente vedere affermato un principio da noi sempre condiviso: - ha commentato il Comitato - la discarica al servizio delle bonifiche del Sin e delle esigenze locali. Ma ci sorprende ancor più che l’assessore tiri fuori oggi questa notizia come un coniglio dal cilindro: se quello che afferma è vero, non avrà problemi a dimostrarlo rendendo pubblici quei contratti nella loro totalità, cosa che avrebbe tranquillamente potuto fare da tempo, così come potrà rendere pubblico il piano industriale approvato da Rimateria".

Per questo il Comitato Salute Pubblica chiede al Comune di dare immediato corso a tale intento per gli spazi già a disposizione. "Dimostri ai cittadini che i nuovi spazi autorizzati non subiranno la stessa sorte dei precedenti. - hanno detto - Dimostri ai cittadini che il governo della discarica è controllato dal Comune e non dai privati. Dimostri ai cittadini che si punta a soddisfare le esigenze del territorio e non a ripianare debiti o fare profitti. Se vedremo riempirsi anche il cono rovescio con gli stessi rifiuti provenienti da fuori capiremo che quanto affermate è solo propaganda elettorale".

Il Comitato, però, già riserva qualche dubbio. "Per quanto riguarda la nuova discarica, - hanno detto - solo la dimensione (2.850.000 metri cubi) fa capire in realtà che non esiste nessun legame con le esigenze locali: nemmeno se domani partissero i forni elettrici tali spazi sarebbero giustificati dallo sbandierato principio di prossimità".


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