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Attualità lunedì 24 luglio 2017 ore 19:30

Crisi, la lista si allunga e fagocita l'indotto

Un'assemblea dei lavoratori Aferpi (Foto di archivio)

Le crisi aziendali ruotano attorno alla questione Aferpi. Il contraccolpo della Bertocci srl tra i nuovi tavoli. Occhio sulle mosse di Arcelor Mittal



PIOMBINO — Il Report redatto dall'Unità di crisi lavoro in Regione offre gli aggiornamenti sullo stato dei tavoli dedicati alle vertenze aziendali della Toscana. Per quanto riguarda il nostro territorio risultano attivi i tavoli dedicati ad Aferpi, Magona Arcelor Mittal e Bertocci srl, quest'ultimo rientra i nuovi attivati nell'ultimo periodo di monitoraggio. 

La Bertocci srl è un'azienda dell'indotto Aferpi che ha inevitabilmente subito il contraccolpo della ridotta attività del principale committente; a rischio i 29 addetti. Stando al documento redatto dalla Regione si apprende che "nonostante i tentativi di diversificazione, al momento l'orizzonte produttivo dipende dalla piena ripresa del polo siderurgico piombinese". Per questa vertenza presso gli uffici della Regione è stato firmato a giugno un accordo su un piano per attivare politiche attive per la ricollocazione, "atto necessario - si legge nel documento - per accedere alla cassa integrazione per le aziende delle aree di crisi complessa" (leggi l'articolo consigliato).

Per quanto riguarda Magona Arcelor Mittal, che nell'ultimo periodo ha registrano un andamento positivo, bisognerà attentamente verificare le conseguenze per lo stabilimento piombinese e i suoi 500 operai dopo l'acquisizione in partnership da parte di Arcelor Mittal dell'Ilva di Taranto.

Sotto gli occhi di tutti gli sviluppi di Aferpi a seguito della sottoscrizione dell'addendum che determina nuovi accordi per il rilancio della fabbrica ex Lucchini per il futuro di 2.200 operai. Parallelamente la Regione è al lavoro affinché tutte gli aspetti previsti dall'Accordo di programma e dai progetti di insediamento seguano il loro corso. Per quanto riguarda l'indotto si attende dal Governo lo sblocco definitivo delle misure previste, quali la proroga della mobilità in deroga e il riutilizzo dei residui degli ammortizzatori in deroga. Occhi puntanti anche sullo stanziamento delle risorse necessaria per la realizzazione delle infrastrutture indispensabili alla completa reindustrailizzazione del polo siderurgico (leggi gli articoli correlati).

Complessivamente, dal 1 aprile al 15 luglio 2017, nella Regione Toscana sono risultati aperti 30 tavoli, per altrettante vertenze aziendali, per un totale di 8.799 lavoratori coinvolti sia dipendenti diretti che indirettia e 7.572 posti di lavoro a rischio. Di questi, i tavoli attivati per la prima volta in quest'ultimo periodo sono 6, per 334 lavoratori coinvolti e 239 posti di lavoro che risultano a rischio.


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