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Attualità venerdì 04 novembre 2016 ore 14:06

Quando il fiume Cornia ruppe gli argini

Foto: Archivio Storico Piombino (da Facebook)

Dalla pagina social il Comune di Piombino e l'archivio storico della città ricordano quel 4 novembre, cinquant'anni dopo l'alluvione



PIOMBINO — "Alle ore 5 del mattino del 4 novembre 1966 il fiume Cornia ruppe gli argini, pochi minuti dopo le case di campagna furono inondate. La massa d’acqua interessò le zone di Montegemoli, di Campo all’Olmo, della Rinsacca a valle delle Fabbricciane fino a Colmata estendendosi verso il mare e allagando le abitazioni fino a Ponte d’Oro".

Così dalla pagina Facebook il Comune ricorda l'alluvione del 1966 che inondò la Toscana, senza risparmiare la Val di Cornia.

Dettagliato il ricordo proposto dall'archivio storico della Città.

"Lo straripamento che colpì la nostra zona sembrò scomparire di fronte alla grave situazione in cui vertevano le città di Firenze, Grosseto, le zone del Val d’Arno e delle altre regioni d’Italia, ma cessata la pioggia ed eliminato il pericolo per la vita delle persone i danni furono ingenti", si legge nel tratteggio offerto sul profilo social dell'archivio.

A fornire dati più dettagliati sulla conta dei danni è un opuscolo conservato presso il fondo della Camera del Lavoro nell'archivio piombinese. Campiglia Marittima e Piombino registrarono danni per oltre 700 milioni alle abitazioni, ai beni, al bestiame, alle aziende commerciali e artigiane, alle piccole imprese e alle opere pubbliche.

Non mancò la solidarietà di operai e giovani che si unirono agli amministratori, alle associazioni, ai vigili del fuoco, ai netturbini, alla Carovana Facchini e alle guardie di pubblica sicurezza per fornire soccorso in primo luogo e aiuto.

E' sul web, sui profili del più famoso social network, che le persone ricordano quel giorno riportando alla memoria spaccati di vita.


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