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Lavoro mercoledì 10 gennaio 2018 ore 13:19

"Voltiamo pagina, senza ricatti e false partenze"

Uglm ha lanciato una serie di proposte per Piombino chiedendo l'appoggio di tutti i sindacati. "Non possiamo tornare al Mise solo per ascoltare"



PIOMBINO — La segreteria Uglm Livorno e la rappresentanza sindacale Uglm in Aferpi torna a mettere l'accento sulle questioni legate alla fabbrica, all'indotto e alla crisi che non molla la città di Piombino. 

"Questo territorio sembra aver perso lo spirito e l'esigenza di far sentire il proprio dissenso", ha confessato Uglm che, allora, ha lanciato una serie di proposte alcune già espresse in passato, ma che oggi più che mai risultano urgenti. 

"Noi oggi proponiamo di: parlare delle bonifiche con il Governo, la nostra rappresentanza sindacale agli incontri al Mise lo ha sempre fatto chiedendo un intervento immediato coinvolgendo aziende locali; chiedere al Governo un intervento diretto volto alla ripartenza della lavorazione mentre il contenzioso con Rebrab va avanti; chiarezza sulle concessioni portuali e loro durata; strumenti adeguati per chi ha perso il lavoro in tutta l'area di crisi, non solo Aferpi. L' indotto deve avere gli stessi strumenti dei diretti per preservare il poco lavoro rimasto. - e hanno aggiunto - Per fare questo tutte le Rsu metalmeccaniche che rappresentano i lavoratori e le segreterie di tutte le sigle sindacali, che ricordiamo da un anno sono quattro, devono riunirsi immediatamente e decidere di fare un'assemblea dei lavoratori e mettere in piedi mobilitazioni importanti che coinvolgano tutta la città. Non possiamo tornare dal Ministro solo per ascoltare ma occorre pressarlo a dare soluzioni immediate sulle quali anche il sindacato deve contare". 

Condivisa la proposta del primo cittadino che nei giorni scorsi aveva invitato le istituzioni a discutere del futuro di Piombino proprio in città (leggi qui sotto l'articolo correlato). "Ma occorre anche che il sindacato abbia prospettive moderne e che unisca l'esigenza del lavoro alla tutela della salute dei lavoratori. Basta con i dualismi, con la divisione tra città e fabbrica, salute e lavoro. Se la stagione di Rebrab è volta al termine, voltiamo pagina definitivamente e creiamo i presupposti per andare avanti con il settore che fino ad oggi è stato il perno dell'economia di un intero territorio, ma facciamolo secondo criteri moderni e con piani concreti, senza ricatti o false ripartenze".


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