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Politica venerdì 21 aprile 2017 ore 11:10

Nuovo accordo? Sì, ma per diversificare

Andrea Fanetti, coordinatore Spirito Libero

Ok alla messa in mora, ma adesso serve un nuovo accordo di programma che pensi a porto, bonifiche e formazione per chi esce dall'industria



PIOMBINO — Il Governo ha reagito allo stallo che da mesi interessava la questione Aferpi. Una reazione, quella della messa in mora, che che ha dato un segnale di aut aut decisivo. Ne sono convinti anche gli esponenti di Spirito Libero che a questo punto sollecitano un nuovo accordo di programma.

"Rimane uno stabilimento da ripensare con una notevolissima fetta di territorio bloccato nelle sue definizioni urbanistiche proprio dal ritardo e dalla mancanza di un piano industriale chiaro, elemento questo che tiene fermi altri possibili acquirenti delle aree portuali e dell’intera area industriale piombinese. - ha detto Spirito Libero in un comunicato - Occorre velocemente un nuovo accordo di programma che affronti i temi del completamento del porto e delle sue infrastrutture, della formazione per favorire l'inserimento di chi fuoriesce dall'industria e deve essere preparato per i nuovi lavori, degli ammortizzatori sociali per sostenere il reddito in attesa delle nuove imprese, e delle bonifiche delle aree che si libererebbero dall'uscita di Cevital, diversamente la vera sconfitta sarebbe quella di accettare un assistenzialismo, che ci fa andare avanti nel breve periodo, ma che non può essere un prospettiva d’avvenire".

Insomma, per il coordinamento Piombino deve alzare la testa e guardarsi intorno, puntando a creare nuovi posti di lavoro in altri settori.

"Diversamente, - hanno aggiunto -il morto rischia di trascinare a fondo il vivo e questo comprensorio non può più permettersi di attendere o addirittura rinviare una diversificazione che per realizzarsi, necessita di spazi, di infrastrutture, di servizi. Inoltre ad ambiente e salute non possiamo concedere oltre e altro: parliamo di bonifiche e di quale tipo di industrializzazione permettere, considerando per il presente, ma soprattutto per il futuro, come sia irrinunciabile la salvaguardia del patrimonio naturalistico e paesaggistico". 

Il turismo, per esempio, è stato fino ad oggi definito possibile volano di un nuovo sviluppo economico, tanto che in molti hanno strizzato l'occhio a questa virata. Cosa ne pensa Spirito Libero? "Non siamo così ingenui da non comprendere i numeri che occorrerebbero per compensare quelli persi, ma nemmeno la cosiddetta grande industria, assimila oggi i numeri di ieri".


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