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Lavoro giovedì 21 febbraio 2019 ore 09:24

Aferpi, bene per i sindacati ma bisogna accelerare

Fim, Fiom e Uilm focalizzano l'attenzione sugli investimenti e sulla realizzazione dei forni elettrici. Per l'Opposizione Cgil qualcosa non torna



PIOMBINO — Dopo le assemblee dei lavoratori Fim, Fiom e Uilm nazionali hanno firmato una comunicato congiunto a seguito dell'incontro al Ministero dello Sviluppo economico per la verifica del piano Jindal

"Come organizzazioni sindacali pur apprezzando il lavoro fin qui realizzato dall'azienda, abbiamo chiesto una accelerazione del piano degli investimenti così come poter meglio comprendere le prime valutazioni del piano di fattibilità necessario per la realizzazione dei forni elettrici. - si legge nella nota - Investimento previsto per la realizzazione del piano iniziale è condizione necessaria per poter tornare a produrre acciaio. Produzione che potrebbe essere favorita da un progetto riguardante tutte le attività logistiche attraverso un ridisegno delle aree che potrebbero tra l'altro favorire l'inserimento di altre imprese del settore, anche come risposta positiva sul piano occupazionale".

Rispetto a questa richiesta, come riferito dai sindacati, Governo e Regione Toscana hanno dato disponibilità "a valutare tutte quelle condizioni che potrebbero favorire la realizzazione di forni elettrici in un contesto di migliore viabilità e di utilizzo di tutto l'ambito portuale".

Nella consapevolezza che i tempi non saranno immediati i sindacati hanno chiesto che vengano messi a disposizione "adeguati ammortizzatori sociali per accompagnare e sostenere il reddito dei lavoratori durante questa lunga fase".

Se dall'incontro del 19 Febbraio è stato esternato un cauto ottimismo da parte delle istituzioni, d'altro avviso si è dimostrata l'Opposizione Cgil che dopo il presidio alle porte del Mise in una nota ha definito l'incontro "inconcludente e deludente sotto tutti i punti di vista; sindacale,politico e democratico". "Tutti incredibilmente soddisfatti in quanto paradossalmente si conviene che Jindal, seppur con qualche difficoltà, sta rispettando il cronoprogramma previsto dal fantomatico piano industriale. Anzi, si prevede a breve (quando?) un investimento di 30 milioni di euro sul treno rotaie (e il Tve e il Tmp?); l'aumento della forza lavoro in fabbrica; l'idea di far costruire l'eventuale forno elettrico prima degli investimenti di 17 milioni di euro per il ristrutturazione dei tre treni attuali. Come si concilia tutto questo con la conferma del taglio del 30% del monte ore e la possibile esternalizzazione del servizio di vigilanza?".

A metà Maggio tutti gli attori di questa vertenza torneranno a riunirsi chiedendo all'azienda una maggiore concretezza sul tema degli investimenti. Chiesta a gran voce la presenza del Ministro Luigi Di Maio.

Dina Maria Laurenzi
© Riproduzione riservata


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