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Attualità martedì 03 marzo 2015 ore 18:39

Parodi su Cevital: "Vogliamo chiarimenti"

Giuliano Parodi, sindaco di Suvereto attacca il progetto di Cevital: "Le attività delle multinazionali male si sposano con le eccellenze e le produzioni di qualità".



SUVERETO — Non solo metallurgia, adesso Cevital finisce la centro di ulteriori polemiche per il piano agroalimentare che prevede un movimento merci di oltre sette milioni, di cui almeno tre di zucchero ed olio. 

“Da sindaco di un comune con vocazione agricola - interviene Giuliano Parodi - mi faccio portavoce delle preoccupazioni delle nostre aziende, ed è per questo che vorrei approfondimenti in merito al piano industriale di Cevital circa il comparto agro-alimentare che, a detta dei numeri sopracitati, movimenterebbe una notevole quantità di prodotti in entrate ed in uscita”.

Un settore, quello agricolo, vitale per l'economia della Val di Cornia: "Abbiamo un'economia agricola basata su prodotti di eccellenza e di qualità (vino, olio, ortaggi, frumento) con aziende medio piccole, che non reggerebbero l’invasione di prodotti alimentari, da trasformare magari in loco, ma provenienti dall’altra parte del mediterraneo". 

Altro tema delicato e al tempo stesso strategico per Cevital, è la competitività energetica, soprattutto nei confronti del Nord Europa. Viene ipotizzata la realizzazione di un grande impianto a biomasse ricavate da rifiuti e scarti della lavorazione agro-alimentari. "Su questo ipotesi e’ necessaria chiarezza per comprendere quali scarti e soprattutto quali prodotti alimentari sarebbero trattati, l’ipotesi zuccherificio mi pare azzardata, basti pensare che in Italia c'erano 21 zuccherifici attivi e ne sono stati chiusi 16 perché la riforma Ocm zucchero, decisa in sede europea nel novembre 2005, ha reso non competitiva la produzione nazionale ed ha autorizzato una drastica riduzione". 

"In questo quadro incerto il piano industriale e le reali intenzioni di Cevital sul nostro territorio sono determinanti per la salvaguardia delle nostre tipicità e della nostra fragile economia agricola. La politica deve pianificare il futuro, non subirlo. Per questo è necessario che tutti i comuni e non solo Piombino si attivino e abbiano le idee chiare su quello che vogliono per la nostra realta’ senza attendere con il cappello in mano il benefattore di turno".


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