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Attualità sabato 10 ottobre 2015 ore 17:48

Le concessioni balneari costeranno il 30% in meno

Con una recente delibera, la giunta comunale ha consentito alla società Parchi Val di Cornia di attuare la revisione dei canoni ai balneari



PIOMBINO — Attualmente, sulla base dei vecchi contratti stipulati con la società Parchi Val di Cornia, gli ambiti di servizio sulla Costa Est pagano da 50 a 60mila euro di canone annuo, al netto dell’Iva. A questo in alcuni casi si aggiunge anche il costo della concessione demaniale marittima, senza contare i mutui che sono stati presi per costruire gli ambiti stessi. 

Cifre molto alte rispetto a quanto pagano invece negli altri Comuni limitrofi, sulla base delle tariffe stabilite a livello nazionale per le imprese turistico balneari come quelle della Costa Est e che ammontano al massimo a circa 10/15 mila euro annui, a seconda dell’estensione dell’ambito. 

A questo si aggiungono altri elementi significativi che nel tempo hanno creato situazioni economiche difficilmente sostenibili per il balneari della Costa Est: la rivalutazione anche del 150% a cui sono stati soggetti i canoni nel corso del tempo; il minor ricavo rispetto a quello previsto nei bandi di gara iniziali, derivato da un sottoutilizzo dei locali adibiti a bazar ed a cabine; la brevità temporale del lavoro nel periodo estivo; la minore durata dei contratti, dal 2029 al 2020, per la revisione del quadro normativo in adeguamento alle direttive comunitarie. 

Le concessioni, scadute al 31 dicembre 2014, sono state rinnovate infatti fino al 2020 con una delibera di giunta del gennaio scorso che dava incarico alla società Parchi di procedere anche alla revisione dei contratti di affidamento. Secondo i bandi originari, le concessioni degli ambiti di servizio sarebbero dovute durare fino al 2029, ma la nuova legislazione comunitaria sugli appalti non prevede più il meccanismo del rinnovo automatico.

Nel lungo periodo si è venuto a creare quindi uno squilibrio tra il canone e il valore reale del complesso economico in concessione.

In virtù di tutte queste motivazioni, la giunta comunale ha deciso di arrivare a una riduzione del 30% dei canoni, consentendo alla società Parchi di procedere alla regolarizzazione delle posizioni pregresse mediante il pagamento dei canoni scaduti con rateizzazione. La possibilità di rivedere i canoni era del resto prevista dallo stesso contratto ed in questa ottica è stato possibile intervenire.

Per questo anno, per sopperire alle minori entrate per la Parchi derivanti da tale riduzione dei canoni, il Comune di Piombino le corrisponderà circa 76mila euro già previsti nel bilancio comunale ad inizio anno.

“Siamo voluti intervenire su una questione aperta da anni che le passate amministrazioni non avevano potuto affrontare per effetto del bando originario, inserendo criteri di maggiore equità per le nostre imprese e mettendole se non alla pari almeno più vicine a quelle analoghe e concorrenti - ha commentato il vice sindaco e assessore allo sviluppo economico Stefano Ferrini - fondamentale è stato il lavoro degli uffici comunali insieme alla Parchi e l’interlocuzione positiva con il Consorzio Balneari guidato da Fabrizio Lotti per trovare un delicato punto di equilibrio”.


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