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Politica martedì 28 luglio 2015 ore 20:03

Ferroni: "I comuni virtuosi meritano attenzione"

Viola Ferroni, assessore al bilancio e impresa di Campiglia Marittima, interviene per chiedere maggiori libertà dai vincoli del patto di stabilità



CAMPIGLIA MARITTIMA — "Il tema del riordino degli enti locali, che da anni occupa la scena politica nazionale, è diventato uno dei principali punti dell’agenda di governo delle pubbliche amministrazioni; si è reso infatti improrogabile il ripensamento della struttura dei comuni, ovvero gli enti che nell'attuale ordinamento rappresentano l’istituzione più vicina ai cittadini e quindi quello deputato a soddisfare i loro bisogni. 

Nelle fasi transitorie, dove le riforme sono in fase di stesura ed avvio, accanto alla buona volontà e alla necessaria accelerazione da parte dei comuni, occorrono strumenti che supportino questi processi e un alleggerimento di tutti i vincoli che limitano l’autonomia amministrativa; a tal proposito si auspica un allentamento del patto di stabilità, che aggredisce la capacità di investimento impedendo di programmare l’impiego delle risorse accantonate e disponibili per opere pubbliche e manutenzioni straordinarie. 

La possibilità di spendere, che contribuirebbe a restituire ossigeno a tutte quelle piccole- medie imprese che compongono il nostro tessuto produttivo, è uno degli obiettivi a tutela delle autonomie locali di cui anche l’ANCI deve farsi portavoce, accompagnandolo con una richiesta di maggiore attenzione nella ripartizione dei trasferimenti statali. 

Il fondo di solidarietà nazionale, così come ora è concepito, sottrae ai comuni un'importante fetta delle entrate tributarie, ovvero quelle entrate finalizzate a rendere autonomo l'ente ed a garantire i servizi, soprattutto nel campo del sociale, dell'infanzia e della persona. I comuni virtuosi come il nostro devono essere responsabilizzati nello spendere le loro risorse con meno vincoli preventivi da parte degli organi di controllo.

In questo senso l'ANCI deve farsi maggiormente carico delle esigenze non solo dei grandi comuni, delle aree vaste e delle città metropolitane, ma anche di quei comuni che per numero di abitanti rientrano nella "fascia di mezzo", evitando in futuro situazioni analoghe a quella di quest'anno in cui la ripartizione del suddetto fondo ha favorito, oltre i grandi centri urbani come sopra indicato, i piccoli comuni con popolazione inferiore alle diecimila unità, in un modo assistenziale e poco conforme all’indirizzo politico che promuove e -rispetto ad alcune questioni- impone, l'aggregazione tra realtà diverse. 

L'impegno del governo è stato decisivo per la risoluzione di alcune tra le più difficili e spinose questioni nazionali, come quella del polo siderurgico piombinese; 

accanto ad esso, a completamento di esso, deve esserci quello sforzo necessario alla ripartenza del tessuto della piccola media impresa di cui vivono i territori, perché accanto alle grandi operazioni industriali c'è una realtà di piccole attività che devono essere messe in condizione di lavorare e contribuire alla diversificazione dell’offerta economica.

Infine, i comuni: noi tutti dobbiamo ridisegnare la struttura dell'offerta dei servizi, partendo dall'individuazione dei bisogni dei cittadini. Lo spirito di solidarietà che contraddistingue le amministrazioni di centro-sinistra non deve venire meno, e la collettività è chiamata a partecipare, proporzionalmente alla capacità contributiva del singolo cittadino, al costo dei servizi di cui tutti beneficiamo

Ciò non deve però escludere la possibilità di una fiscalità più equa, prestando attenzione all’offerta dei servizi ed al costo degli stessi, accelerando i processi di aggregazione con gli altri comuni della Val di Cornia per tutte quelle funzioni che, fatte insieme, produrrebbero economie di scala e migliorie per i cittadini e affidando al privato, secondo il principio di sussidiarietà, tutte quelle iniziative in cui il pubblico può (per obbligo o per scelta) essere sostituito pur mantenendo l’indirizzo e il controllo". 


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