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Attualità mercoledì 23 gennaio 2019 ore 19:38

Tirrenia, scontro Confitarma, Onorato e Grimaldi

Discussione sulla convenzione di Tirrenia con lo Stato, che nei giorni scorsi aveva visto il gruppo Onorato attaccato anche dal ministro Toninelli



MILANO — Nei giorni scorsi il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli in visita a Cagliari aveva lanciato accuse nei confronti di Tirrenia e aveva annunciato che avrebbe posto fine al monopolio dei trasporti marittimi del gruppo della famiglia Onorato. Lo stesso armatore aveva risposto alle accuse del ministro tacciandole di demagogia e di disinformazione. 

Oggi Confitarma, confederazione italiana armatori, in una nota stampa, che qui di seguito pubblichiamo integralmente, ha chiamato nuovamente in causa il gruppo Tirrenia e ha espresso solidarietà al ministro Toninelli.

"Confitarma, la principale espressione associativa dell’industria della navigazione italiana, - si legge nella nota - esprime la propria solidarietà al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli a seguito di dichiarazioni di cui non condivide né la forma né la sostanza. In particolare, Confitarma sottolinea che non esiste alcun rischio di perdita di lavoro per i marittimi italiani qualora non venga rinnovata l’attuale convenzione Tirrenia-CIN in quanto, in base alla legge vigente, gli equipaggi delle navi che operano in servizi di cabotaggio devono essere obbligatoriamente comunitari".

Mario Mattioli, presidente Confitarma (Foto da sito web Confitarma)

"Ancora una volta - prosegue la nota di Confitarma - il tema della disoccupazione dei marittimi viene strumentalizzato. Infatti, Torre del Greco conta poco più di 85mila abitanti: parlare di 50mila marittimi disoccupati di fatto sminuisce le problematiche dei circa tremila marittimi locali che in parte effettivamente navigano ed in parte realmente sono in cerca di occupazione".

"Peraltro, - aggiunge Confitarma - è vero che la Tirrenia-CIN non ha il monopolio dei collegamenti con la Sardegna dato che oltre il 60 per cento dei traffici fa capo ad altri 4 operatori così come il vero monopolio esistente in Sardegna è quello relativo alle sovvenzioni statali a Tirrenia-CIN, unica beneficiaria dei 72 milioni di Euro annui erogati dallo Stato. Per questo l’attuale convenzione è ancora più insostenibile ed irragionevole".

"In linea di principio, - prosegue la nota - Confitarma ritiene che, in particolare per le grandi isole, non dovrebbe essere prevista alcuna sovvenzione per garantire la continuità territoriale. Il network di operatori privati è talmente strutturato ed organico da offrire già adeguate garanzie di collegamenti. Volendo comunque erogare delle sovvenzioni per garantire la continuità territoriale, si potrebbe ricorrere al modello spagnolo in base al quale le sovvenzioni non vengono erogate alle compagnie di navigazione ma direttamente all’utenza sotto forma di contributo: in pratica passeggeri ed autotrasportatori possono scegliere liberamente l’operatore che meglio risponde alle loro esigenze di mobilità".

"Il modello spagnolo risulta equo, democratico, non produce effetti distorsivi della concorrenza - prosegue la nota di Confitarma - e promuove standard qualitativi elevati dei servizi. Ad esempio, si potrebbe prevedere un contributo di 100 Euro a camion/semirimorchio movimentato da e per la Sardegna, ovvero circa il 30 per cento dell’attuale nolo medio, seguendo le modalità in passato adottate con l’Ecobonus. I trasportatori potrebbero così scegliere liberamente la compagnia di navigazione ed i contributi pubblici verrebbero erogati a consuntivo solo a quelle che dimostrano che i viaggi sono stati realmente effettuati".

"Considerando gli attuali traffici, - conclude Confitarma - tale misura impegnerebbe circa 35 milioni di Euro all’anno degli attuali 72 milioni di Euro. I restanti 37 milioni di Euro si potrebbero utilizzare per dare un contributo diretto ai passeggeri sardi che si muovono da e per la Sardegna, utilizzando sia la nave che l’aereo. Solo nel caso di 'fallimento del mercato', come nei collegamenti con le piccole isole nei periodi invernali, le sovvenzioni tradizionali possono essere ancora considerate il sistema più sostenibile. Secondo Confitarma, che da sempre dialoga con le Istituzioni per la ricerca delle migliori soluzioni per lo sviluppo del Paese, questa è la via da seguire per garantire la continuità territoriale in modo trasparente, efficiente ed efficace, senza alterare la libera concorrenza e senza creare posizioni dominanti di mercato".

A quanto dichiarato da Confitarma arrivano a stretto giro le dichiarazioni di Vincenzo Onorato, proprietario di Tirrenia, Moby e Toremar.

"Rispondo a Manuel Grimaldi, - scrive Onorato - in quanto vero dominus di Confitarma che parla e scrive per bocca del portavoce Mario Mattioli, insignito della pomposa carica di presidente. Il comunicato odierno della Confitarma è colmo di menzogne e inesattezze. Si legge: 'In particolare, Confitarma sottolinea che non esiste alcun rischio di perdita di lavoro per i marittimi italiani qualora non venga rinnovata l'attuale convenzione Tirrenia-CIN in quanto, in base alla legge vigente, gli equipaggi delle navi che operano in servizi di cabotaggio devono essere obbligatoriamente comunitari'".

Vincenzo Onorato

"Se così fosse, - aggiunge Onorato - la Confitarma dovrebbe spiegare come mai sulla Civitavecchia-Porto Torres Grimaldi impiegava circa 100 marittimi extracomunitari che ha provveduto gradualmente a sbarcare solo dopo la pubblica denuncia da parte mia. Non sono con questa mia a difendere la Convenzione Stato-Tirrenia, Convenzione fra l'altro che io ho ereditato con l'acquisto della Compagnia e che ritengo storicamente superata. Per chiarezza, i 72 milioni di euro che lo Stato garantisce sono per i trasporti non solo per la Sardegna, ma anche per la Sicilia e per le isole Tremiti, quindi ciò che dichiara la Confitarma - e cioè che sono erogati esclusivamente per la Sardegna - si chiama dalle mie parti 'menzogna'".

"E' singolare - afferma Onorato - che Confitarma non citi mai i 150-200 milioni di euro che, a vario titolo, Stato e Regione Sicilia erogano per le linee minori in Sicilia agli ex soci del signor Grimaldi o dei 60 milioni senza gara appena stanziati sempre per i collegamenti per le isole minori. Una nuova gara per i trasporti marittimi deve veder beneficiate tutte le compagnie e potrebbe ispirarsi al modello francese per la Corsica con dei paletti fissi che escludano compagnie stagionali e chi imbarca marittimi extracomunitari lasciando a casa gli italiani".

"La battaglia che Grimaldi sta conducendo, - dichiara Onorato - nascondendosi dietro alla Confitarma, è una lotta per la sopravvivenza. Per un gruppo come il suo, che ha miliardi di euro di debiti e che opera dumping sociale sulle rotte internazionali impiegando marittimi extracomunitari per onorare i suoi impegni finanziari già ha riprodotto questo modello in Italia sulle rotte di cabotaggio. Nella nota della Confitarma si legge inoltre: 'Ancora una volta il tema della disoccupazione dei marittimi viene strumentalizzato. Infatti, Torre del Greco conta più di 85mila abitanti: parlare di 50mila marittimi disoccupati di fatto sminuisce le problematiche dei circa tremila marittimi locali che in parte effettivamente navigano ed in parte realmente sono in cerca di occupazione'".

"Lo strumento della disinformazione - afferma Onorato - è uno degli elementi chiave di Confitarma: non ho mai parlato di 50mila marittimi senza lavoro a Torre del Greco, ma in tutta Italia. Sarei potuto essere più preciso se Confitarma non si fosse rifiutata di dare al Mit il numero di extracomunitari imbarcati sulle navi italiane. Ricordo a chi mi legge che una nave battente bandiera italiana è un pezzo del nostro Paese ovunque essa si trovi; fornire informazioni sugli extracomunitari presenti a bordo coinvolge anche un problema di sicurezza nazionale".

"Al contrario di Confitarma, - aggiunge Onorato - Assarmatori ha fornito al Mit tutte le informazioni possibili in merito. Ciò che mi sta a cuore è il futuro di tanti marittimi che sono a casa senza lavoro e di quelli che vorrebbero trovare un imbarco, ma non lo trovano perché vengono loro preferiti extracomunitari sfruttati quali schiavi del Terzo Millennio ed essi stessi prime vittime di questo sistema. Una globalizzazione della miseria che affama il Mezzogiorno e non solo - ma anche Genova e Trieste, scuola e fucina di marittimi da centinaia di anni - che è utile soltanto alla lobby degli armatori che Confitarma protegge, di cui Grimaldi è il caposcuola, che sfrutta una legge - la 30/98 - che garantisce la quasi totale esenzione fiscale degli utili prodotti e lascia gli italiani a terra, in assenza di appropriati controlli che oggi lo Stato non effettua".

"Il mio cuore - prosegue  Onorato - è per il futuro della gente disoccupata a casa, dei tanti giovani che vorrebbero, ma non intraprenderanno mai, una carriera sul mare e, non da ultimo, per i miei ragazzi della Scuola di Mascalzone Latino di Napoli dei quartieri difficili che noi avviciniamo al mare e a cui dovrò, e non da solo, assicurare un lavoro". 

"La bandiera italiana oggi è la bandiera panamense del Terzo Millennio; è bene che il nuovo governo dia un segno di discontinuità con le amministrazioni passate - conclude Onorato - e provveda a effettuare quei legittimi controlli che mettano con le spalle al muro questi armatori-speculatori che sono la vergogna della grande tradizione della marineria italiana. Invito i marittimi italiani e tutti coloro che vogliono trovare nel mare una dignitosa collocazione e fonte di sussistenza a intraprendere tutte le azioni legittime per porre fine a questa vergogna che infanga la nostra gloriosa bandiera".


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