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Attualità mercoledì 23 gennaio 2019 ore 17:16

Soffritti è con Rossi contro il decreto sicurezza

Rossana Soffritti

La sindaca di Campiglia ha firmato la richiesta di sostegno al presidente della Regione Toscana Rossi per ricorrere contro il decreto sicurezza



CAMPIGLIA MARITTIMA — La sindaca di Campiglia Marittima Rossana Soffritti ha denunciato i rischi per la sicurezza e la salute pubblica derivanti dal cosiddetto “decreto sicurezza” e sostiene il ricorso della Regione Toscana promosso dal presidente Enrico Rossi.

“Purtroppo questo provvedimento produrrà paradossalmente il contrario rispetto alle enunciazioni del Governo che lo accompagnano. Quale sicurezza si può avere da una situazione fuori controllo degli stranieri sul territorio? – ha dichiarato la sindaca Soffritti – L'unico modello che funzionava dei piccoli centri e di clausole di salvaguardia che parametrano il numero di stranieri al numero di abitanti, viene cancellato. Ci saranno centri più grandi, lunghi periodi di trattenimento delle persone che ricordano francamente cose che vorremmo considerare superate. Poi si racconta che solo i rifugiati e pochi altri, potranno restare, gli altri verranno rimpatriati. Si dimentica di dire però che non ci sono stanziamenti né accordi per i rimpatri. Allora staremo (anzi staranno) a guardare persone che ci sono di fatto, ma che si considerano inesistenti. Che non potranno essere curate o integrate. Le condizioni di salute derivano anche dalla condizione in cui si vive. Se proprio vogliamo abbandonare anche i principi basilari di diritto internazionale di protezione umanitaria e non ci interessa più della vita o della morte di una persona, di un giovane, di una mamma che si ammalano, ci si dimentica anche di tutelare la salute dei cittadini italiani - ha aggiunto la sindaca - che così saranno più esposti a situazioni che in questi anni invece abbiamo gestito e controllato”. 

Soffritti sostiene la decisione della Regione Toscana di sollevare eccezioni di costituzionalità su alcune disposizioni contenute nel decreto-legge 4 ottobre 2018, n. 113, convertito con modificazioni dalla L. 1 dicembre 2018, n. 132 e chiede al presidente della Toscana di inserire fra i rilievi di costituzionalità anche i temi di interesse del Comune, con particolare riferimento all’art. 13 del testo di legge in questione.

Da parte della sindaca di Campiglia Marittima la richiesta al governatori la necessità da parte dei comuni di avere la certezza del numero di persone abitualmente residenti nel proprio territorio per poter organizzare in maniera adeguata controlli e servizi sociali e assistenziali necessari. 

"L’art.13 della nuova legge impedisce l’iscrizione anagrafica degli stranieri richiedenti asilo - viene spiegato in una nota - e crea pertanto una discriminazione tra questi stranieri e quelli in possesso di permesso di soggiorno che, in presenza di dimora abituale o domicilio effettivo (come quello dei richiedenti asilo), sono obbligatoriamente iscritti alle anagrafi delle popolazioni residenti. Il permesso di soggiorno rilasciato per richiesta di asilo costituisce per legge documento di riconoscimento, e nessun altro documento di riconoscimento può essere chiesto allo straniero che ha chiesto protezione internazionale per l’accesso ai diritti riconosciuti dalla legge, la previsione di cui all’art. 13, nella parte in cui prevede che lo stesso titolo di soggiorno non costituisce titolo per l’iscrizione anagrafica, appare chiaramente contraddittoria. La Legge regionale sul Sistema integrato di interventi e servizi per la tutela dei diritti di cittadinanza sociale, 41/2005, ha sancito che hanno diritto agli interventi e ai servizi del sistema integrato delle prestazioni sociali tutte le persone residenti in Toscana".

Sugli effetti del "decreto sicurezza" si sono espressi anche l’associazione Teranga-Comunità Senegalese e la Rete Solidale e Antirazzista Piombino che hanno promosso un incontro pubblico per il 25 gennaio per approfondirne le conseguenze. 


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