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Politica lunedì 20 marzo 2017 ore 17:06

"Mortificante per i lavoratori e i consiglieri"

Foto di repertorio

Così la lista civica Comune dei Cittadini ha ritenuto l'intervento dei rappresentanti sindacali in consiglio comunale in vista dello sciopero del 24



CAMPIGLIA MARITTIMA — In vista dello sciopero del 24 marzo per Aferpi promosso dalle organizzazioni sindacali dei metalmeccanici e che coinvolgerà tutta la provincia di Livorno, proprio i rappresentanti sindacali hanno coinvolto i consigli comunali portando all'attenzione dei consiglieri i motivi che li spingono a scendere in piazza ancora una volta. 

Ma alla lista civica Comune dei Cittadini non sono piaciuti i modi accordati.

"Mercoledì scorso nell’aula consiliare del Comune di Campiglia è avuta l’ennesima riprova del disinteresse che questa amministrazione ha verso i lavoratori e verso le opposizioni. - hanno detto - Infatti proprio nel luogo che è deputato alla discussione e al dibattito sono stati invitati alcuni rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei metalmeccanici a leggere proprio il comunicato che annunciava l’imminente sciopero per la situazione che stanno vivendo. Tutto questo è avvenuto senza che i consiglieri fossero avvertiti preventivamente ed è avvenuto senza permettere la discussione nell’aula. Un episodio mortificante per i lavoratori e per i consiglieri: ai primi che gli è stato concesso di leggere appena un comunicato in due minuti e ai consiglieri che potevano solo ascoltare le parole di sofferenza e preoccupazione dei lavoratori senza poter dire niente, dato che la sindaca non ha dato la possibilità di un confronto".

Per la lista d'opposizione è stato un sottrarsi alla discussione (leggi l'articolo correlato).

"Questo è un atteggiamento che il Pd Val di Cornia usa ormai da anni, sottraendosi alla discussione sugli accordi istituzionali sottoscritti e delle ragioni del loro fallimento. - hanno concluso - La motivazione è evidente: questo è una Pd che amministra, ma detesta il confronto democratico, evitandolo proprio perché sue sono tutte le responsabilità, locali, regionali e nazionali, di aver sottoscritto accordi dati sempre per certi e salvifici quando era ormai conclamato che non lo erano, nei tempi e neppure negli obiettivi".


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