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Politica giovedì 14 dicembre 2017 ore 17:54

"Ennesimo inchino al settore cave"

Foto di repertorio

Comune dei Cittadini rimprovera le scelte dell'Amministrazione campigliese sulla variante per il prolungamento del piano di coltivazione



CAMPIGLIA MARITTIMA — "Con l’approvazione della variante che prolunga le concessioni di tutte le cave a tempo illimitato e amplia il perimetro della cava di Monte Calvi si è conclusa un’altra desolante vicenda nel rapporto tra cave e interessi generali. Sono state respinte tutte le osservazioni: quelle del Comitato per Campiglia, che proponeva maggiore tutela per il paesaggio e quella dell’altra società estrattiva, la Sales, che lamentava disparità di trattamento tra le cava di Monte Valerio e quella di Monte Calvi".

Così Comune dei Cittadini ha commentato l'approvazione della variante urbanistica per il prolungamento del piano di coltivazione delle cave di Monte Calvi e Monte Valerio.

"Sono state disattese le previsioni del piano strutturale del 2007 e anche le recentissime dichiarazioni del Pd e della giunta Soffritti al momento della costituzione della società Rimateria. Allora dissero che le escavazioni andavano ridotte per consentire lo sviluppo di nuove economie nel settore del recupero dei rifiuti industriali. Ora difendono solo il lavoro che c’è nelle cave, sempre meno e con l’ausilio degli ammortizzatori sociali. A nulla sono valsi i nostri ripetuti appelli ad affrontare in tempo il tema della riconversione di queste attività per creare altre opportunità di lavoro. Hanno preferito attendere colpevolmente il ricatto occupazionale, arrivato puntualmente, per compiere l’ennesimo cedimento senza pensare al futuro. A noi sta a cuore l’occupazione, quella vera, non assistita, che guarda ai settori emergenti del recupero dei rifiuti, dell’ambiente, del turismo, del patrimonio culturale".

"Per giustificare quello che è l’ennesimo cedimento, - ha aggiunto il gruppo - la sindaca non ha esitato neppure a gettare una pessima luce sulla sua amministrazione. Ha sostenuto che la variante era necessaria perché altrimenti non si sarebbero potuti fare i ripristini ambientali. Affermazioni false che evidenziano due gravi responsabilità politiche. La legge impone,infatti, che escavazioni e ripristini ambientali debbano procedere di pari passo e che le imprese debbano garantire i ripristini con congrue fidejussioni. Se la Sindaca motiva così la variante, vuol dire che la sua amministrazione è venuta meno a due precisi obblighi di legge: i controlli sulle escavazioni e il mancato utilizzo delle fidejussioni da utilizzare in caso di inadempienza delle imprese. Probabilmente è vero, ma prostrarsi così per motivare una scelta indifendibile ci pare davvero troppo".


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