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Politica martedì 04 giugno 2019 ore 12:32

"La fiera? Il suo destino sembra appeso a un filo"

A conclusione della 47esima edizione della fiera della Costa Toscana il Gruppo 2019 ha detto la sua, sollevando non pochi problemi



CAMPIGLIA MARITTIMA — Si è conclusa la Fiera di Venturina, svoltasi dal 25 Maggio al 2 Giugno, e il Gruppo 2019 dopo questa edizione ha chiaramente detto che "così non può andare". 

"Numero di espositori in drastico calo e capacità attrattiva della Fiera compromessa sono indicatori gravissimi che richiedono un impegno straordinario per invertire la tendenza. - hanno segnalato in una nota - Il destino dell’evento simbolicamente più importante che si svolge nell'area fieristica sembra appeso ad un filo e chiediamo da subito all'Amministrazione di aprire un confronto con la SeFi, gli operatori del settore e i comuni della Val di Cornia, per capire le concrete e urgenti misure da varare per salvare la tradizionale fiera mostra".

Come ha segnalato il Gruppo 2019, "i problemi in realtà sono noti da tempo e non avervi fatto fronte in tutti questi anni, ci consegna oggi un quadro preoccupante. I prezzi troppo alti per gli espositori, la scarsa pubblicità, la mancata riflessione sulla natura dell’evento, la chiusura del museo della Civiltà del Lavoro, lo scollamento della gestione dell’area fieristica dal territorio della Val di Cornia. Tutti elementi da affrontare subito, nella speranza che non sia troppo tardi".

Il Gruppo 2019 si è detto pronto a dare il suo contributo di idee "purché ci sia un reale coinvolgimento nelle scelte strategiche e non si limiti il dibattito ai pochi giorni della fiera campionaria ma si affronti il grande problema di riuscire ad utilizzare l’area espositiva per tutto l’anno aprendo a fiere di settore, nuovi eventi qualificati, reinvestendo nel museo della Civiltà e del Lavoro e ricucendo un rapporto perduto tra l’area fieristica e un territorio più vasto del solo Comune di Campiglia, almeno esteso a tutta la Val di Cornia. Oggi - hanno concluso - l’area è sottoutilizzata ed è ormai vissuta come problematica anziché come potenzialità per la nostra economia. Una vera assurdità che il Comune di Campiglia e tutta la Val di Cornia non può permettersi".


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