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Politica martedì 10 settembre 2019 ore 08:11

“Ricordiamo i valori di antifascismo e resistenza”

Sono i gruppi Con Anna e Pd a scrivere al sindaco Ferrari dopo la recente celebrazione per la 76esima ricorrenza della Battaglia di Piombino



PIOMBINO — I gruppi consiliari Con Anna per Piombino e Pd hanno scritto una lettera aperta indirizzata al sindaco Francesco Ferrari per sottolineare i valori dell'antifascismo e della resistenza che animano la storia e la società piombinese. 

Riportiamo integralmente la lettera scritta dai due gruppi consiliari, in cui si fa riferimento alle celebrazioni della 76esima ricorrenza della Battaglia di Piombino e al discorso del sindaco Ferrari che, come sottolineano i due gruppi, manca delle parole chiave: antifascismo e resistenza.

"Oggi è il 76mo anniversario della Battaglia di Piombino, ricorrenza che abbiamo celebrato nella sala consiliare il giorno 8, data in cui Badoglio annuncia alla radio la firma dell’armistizio, la famiglia reale abbandona Roma fuggendo insieme ai capi militari, l’Italia vive un momento drammatico, è allo sbando così come il suo esercito al quale non vengono fornite istruzioni, chi prima era alleato oggi diventa nemico.

E’ in questo contesto signor Sindaco che si svolgono le vicende storiche che legano la nostra città alla nascita della Resistenza e all’opposizione al fascismo e al nazismo, in questo contesto la popolazione di Piombino si è unita ai militari di stanza in città per opporsi all’occupazione da parte delle truppe tedesche, in questo contesto nasce la Brigata Garibaldi che darà vita alla lotta partigiana.

Signor Sindaco, riconoscendo il suo impegno nel celebrare la ricorrenza, ci permettiamo di sottolineare come nel suo intervento non siano mai apparse i valori antifascismo e Resistenza, parole non retoriche ma che indicano le radici della nostra democrazia repubblicana, sentimenti che hanno mosso un movimento popolare in un atto di ribellione alla dittatura fascista e all’alleanza con i nazisti, dittatura che ha prodotto la tragedia della guerra, le leggi razziali, la persecuzione degli oppositori politici prima e, dopo l’8 settembre, la scia di sangue e di terrore che ha accompagnato la ritirata dell’esercito tedesco, appoggiato dai repubblichini.

Non il bisogno di sicurezza ha mosso le donne e gli uomini ma il bisogno di libertà.

Proprio in nome di quella libertà della quale oggi godiamo e che ci permette anche di esercitare il diritto alla critica, ringraziamo Mario Giannullo, presidente dell’Anpi, al quale ha dato la possibilità di intervenire anche se non previsto nel cerimoniale e che ha potuto ripercorrere quegli eventi nel suo intervento e le chiedo, signor Sindaco, di continuare i tanti progetti che hanno visto protagonista il nostro Comune con le scuole cittadine per la conoscenza della storia recente citando le sue parole 'Dobbiamo raccogliere l’eredità che ci è stata affidata e continuare farla vivere, per costruire su questo patrimonio identitario il futuro della nostra città'."


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