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Attualità mercoledì 13 maggio 2015 ore 19:22

5 Stelle: "Subito una conferenza dei sindaci"

Il gruppo 5 Stelle della Val di Cornia chiede una conferenza dei sindaci dei comuni interessati dall'arrivo dei migranti per informare i cittadini



CAMPIGLIA MARITTIMA — Senza alcun dubbio, la notizia che più ha creato dibattito nell’opinione pubblica di tutto il territorio è ciò che è accaduto in quel di Campiglia Marittima, nell’ambito di un progetto di accoglienza profughi. 

"Al netto delle versioni dei fatti - scrivono i 5 Stelle - compito prettamente giornalistico, siamo coscienti che speculare, in un senso e nell’altro, alimentare discussioni e dividere i cittadini in fazioni faccia comodo a ridosso delle elezioni regionali, e che il bisogno di ideologizzare e radicalizzare le posizioni è una manna dal cielo per quei partiti e quelle amministrazioni che hanno fatto dell’ipocrisia la propria cifra culturale, ma per quanto ci riguarda, crediamo che la politica sia altro. 

Meno cuore e più cervello, questo è il modo giusto di affrontare i problemi e provare a risolverli, reale compito della buona politica. Ci piacerebbe, ad esempio, che si mettessero in evidenza le cause dell’immigrazione, che nessuno analizza nel dibattito anche e soprattutto nazionale. 

Ci piacerebbe che si spiegasse ai cittadini che molte volte i profughi, gli esuli, i rifugiati, vengono nel territorio italiano per fuggire da guerre che noi stessi, le nostre stesse industrie belliche, alimentano senza scrupolo. Ma questo non avviene, da Salvini a Landini a Rossi a Bersani e a Renzi, nessuno analizza il problema alla fonte, ma tutti si schierano “di pancia” cavalcando a seconda dei flussi il vento della sommossa. 

Ci piacerebbe fosse spiegato ai cittadini che il Regolamento di Dublino, che obbliga il primo stato ospitante a mantenere nei propri confini gli esuli, è stato opera di tutte le forze politiche dei passati governi, Lega compresa. Ma questa è problematica nazionale, se non europea e non entriamo ulteriormente su posizioni più grandi del nostro ambito. 

Per cui continuiamo chiedendoci, e chiedendo ai cittadini di porsi le stesse domande, chi in tutto questo ha un interesse, chi ad esempio paga o di contro lucra su simili fenomeni e con quali risorse. Certo è che gli ultimi colpevoli, al netto di esuberanze, teste calde e ingratitudini, sicuramente da condannare, sono proprio i protagonisti dei fatti, che subiscono quanto noi il sistema-rete sovraesposto.

Entrando nel caso specifico di Campiglia ad esempio, abbiamo raccolto opinioni e testimonianze dei cittadini, noi, che siamo all’opposizione, come forza politica abbiamo sentito il dovere di ascoltare e cercare di capire cosa, di tutto questo, abbia creato i maggiori disagi. La mancata informazione, la condivisione con il territorio e l’assoluta mancanza di trasparenza sono solo alcuni degli errori commessi nella gestione politica e sociale della questione. 

Non una conferenza stampa, alcuna comunicazione ai cittadini, nè ad esempio un’assemblea pubblica per preparare i residenti di quelle zone. Errore diventato anche politico, dal momento che nemmeno il Consiglio Comunale è stato messo al corrente di ciò che stava per accadere. Trasparenza che è mancata nel complesso, a tutt’oggi ci troviamo a dover reperire informazioni fondamentali, a non sapere nulla sulla gara d’appalto vinta da un’associazione che sembrerebbe essere nata solo a Gennaio, ad hoc per l’occasione, della quale non conosciamo l’apparato, né se i “rumors” che ci parlano di legami a doppio filo con politica e partiti siano attendibili. 

Vorremmo fosse poi verificata la gestione, di questa cooperativa. Rispettano i requisiti igienico-sanitari e di sicurezza? Ed i servizi che questa deve erogare, per i quali sono pagati con soldi pubblici “pro capite”(si parla di 35 euro per ospite) , sono veramente erogati?

Ad ogni modo, riteniamo fondamentale che il Sindaco di Campiglia in primis, ma tutti i sindaci del territorio, prendano realmente coscienza del problema, convocando subito una Conferenza dei Sindaci della Val di Cornia, di cui riferire gli esiti in apposite Assemblee Pubbliche, che abbiano l’obiettivo di distribuire maggiormente i flussi, non è accettabile che in un solo quartiere di poche decine di famiglie siano ospitate oltre 40 persone, è il Territorio intero che deve farsi carico di una situazione che, presto o tardi, si verificherà in tutti i comuni e che, così com’è affrontata, crea disagi sia agli ospiti che ai residenti e di certo non favorisce l’integrazione ed il rispetto fra gli individui, ghettizzando gli uni ed impaurendo gli altri".


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